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Giorni importanti per Leonardo Bonucci. Il numero 19 bianconero, quest’oggi, spegne ben 34 candeline. La Juventus, tramite il proprio sito ufficiale, ha voluto ovviamente fargli gli auguri così:
“Oggi Bonucci spegne trentaquattro candeline e festeggia il suo decimo compleanno in bianconero. Leo ha praticamente trascorso un terzo della sua vita indossando la nostra maglia e vincendo, tanto, con i nostri colori addosso. Il suo carisma, la sua dedizione al lavoro e il suo spirito di sacrificio incarnano, da sempre, alla perfezione lo spirito juventino e, stagione dopo stagione, continuano a essere un fondamentale biglietto da visita per i nuovi giocatori che arrivano in bianconero.
D’altronde non si raggiunge quota 438 partite con la maglia della Juventus (tra tutte le competizioni) per caso. Leo si è costruito tutto questo, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. E se la voglia di continuare a migliorarsi non è mai cessata, servendo anche come stimolo per i più giovani, è grazie anche e soprattutto alla sua attenzione al dettaglio posta in ogni singola circostanza. Leo è unico e siamo sicuri che, nella sua unicità, il regalo più grande che vorrà ricevere sarà la vittoria nella gara di domani e noi non possiamo che essere d’accordo con lui.
Buon compleanno, di cuore, Leo!”.
L’augurio di uno dei club più importanti d’Europa di cui il centrale viterbese è ormai diventato un simbolo importante. Si può dire così che, in qualche modo, Bonucci ha ripercorso le orme del suo idolo Alessandro Nesta: “Essendo stato lui tra i più forti e avendo avuto io la fortuna di giocare in grandi squadra abbiamo fatto un percorso simile. Lui è diventato campione del mondo e ha vinto la Champions League. E’ veramente sempre stato un esempio per me e ancora oggi ogni tanto su internet mi riguardo i suoi interventi: l’eleganza che metteva in campo, la personalità, la precisione negli anticipi, la voglia di giocare sempre a pallone… Per me è stato un esempio. Bello da vedere quando scendeva in campo. Nelle caratteristiche mi rivedo un po’ in lui. Senza nulla togliere agli altri grandi difensori che hanno fatto la storia del calcio, rivedendomi più in lui ho scelto lui come idolo”.