La Juve aspetta Kaio Jorge, Allegri: "Non iniziamo a mettergli pressioni addosso" - JuveNews.eu

La Juve aspetta Kaio Jorge, Allegri: “Non iniziamo a mettergli pressioni addosso”

Il calciatore brasiliano pronto ad aggregarsi al gruppo

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Dopo l’amichevole di ieri sera contro il Barcellona, che ha visto la Juventus uscire sconfitta per 3-0, i bianconeri stanno godendo oggi di un giorno di riposo, e domani rinizieranno la preparazione agli ordini di Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano avrò ancora due settimane di tempo per preparare l’esordio stagionale in campionato, in programma il 22 agosto contro l’Udinese alla Dacia Arena. Prima della sfida alla squadra di Gotti però, la Juventus è attesa dall’amichevole contro l’Atalanta, in programma il 14 agosto all’Allianz Stadium. In quella che sarà l’ultima sfida pre campionato, Allegri punta ad arrivare con la squadra al completo, per far scendere tutti in campo e per provare anche alcune soluzioni tattiche ed alcuni giocatori, come il brasiliano Kaio Jorge.

Dopo le visite medice di rito e la firma sul contratto, il calciatore sta osservando da sabato la quarantena al J Hotel n ritiro al JHotel. Nonostante sia costretto dalla quarantena a farlo da solo, il giocatore si sta comunque allenando, e il periodo di 10 giorni che sta passando in albergo, gli sta facendo prendere confidenza con la nuova vita italiana. La condizione non preoccupa, in quanto in Brasile stava disputando il campionato, e dovrà solo smaltire fusi orari e jet leg per essere a completa disposizione di Allegri.

Difficile vederlo in campo a Udine da titolare, ma la prima di campionato potrebbe regalargli qualche spezzone, per mettere minuti nelle gambe ed entrare nei meccanismi di squadra. Al termine della partita di ieri, anche Massimiliano Allegri ha speso qualche parola per lui: “Kaio Jorge è un ragazzo giovane che ha delle buone qualità, però ora non cominciamo a mettergli delle responsabilità addosso perchè altrimenti sbagliamo anche nella valutazione dei giovani, come spesso accade. I giovani hanno bisogno di crescere, di sbagliare e devono supportati dalla squadra, da quelli più esperti e messi nelle condizioni migliori per fare delle buone prestazioni”.

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