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Continua la diatriba tra la UEFA e i club che, nella notte, hanno deciso di dare vita alla Superlega, una nuova competizione che vedrebbe la partecipazione di 12 club (per il momento), tra cui Juventus, Milan ed Inter, che hanno deciso di uscire dall’ECA, associazione europea dei club rinunciando così a partecipare alla Champions League e all’Europa League. Dura la replica di Ceferin, presidente dell’UEFA: “Non posso che sottolineare come in questo momento la UEFA e il mondo del calcio siano uniti contro la proposta egoistica di pochi club motivati dall’avidità e da nient’altro. Siamo tutti uniti contro questo progetto senza senso. I calciatori che parteciperanno alla Superlega non disputeranno né il Mondiale né l’Europeo. Non potranno rappresentare le squadre nazionali”.
Immediata è arrivata la risposta da parte della FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori che riunisce 64 federazioni e più di 65mila atleti, che tramite un comunicato ufficiale ha ribadito: “Questo comunicato lascia ai giocatori e ai loro sindacati molte preoccupazioni e domande sull’impatto che avrà questa decisione sul tessuto e sull’identità culturale del calcio, ma anche più praticamente sulle loro carriere. Il calcio si basa sul suo patrimonio sociale e culturale unico, che non solo gli conferisce un rapporto ineguagliabile con i suoi tifosi, ma ha anche creato il motore per diffondere il gioco professionistico come nessun altro sport. Affinché ciò sia sostenuto, è fondamentale una cooperazione sana e solidale tra competizioni nazionali e internazionali. Una nuova concorrenza che mina questo potrebbe causare danni irreparabili”. Un passaggio poi sulle nazionali: “Ci opporremo con forza alle misure di entrambe le parti che ostacolerebbero i diritti dei giocatori, come l’esclusione dalle loro squadre nazionali”.
Uno scontro che è solo all’inizio e che promette nuove discussioni in futuro tra le parti che, al momento, appaiono lontanissime dal trovare un compromesso.