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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Tacchinardi ha parlato dell’inizio di stagione al di sotto delle aspettative della Juventus: “Ho visto una squadra molto poco ‘sintonizzata’ col suo allenatore: credo che i giocatori, in generale, non abbiano capito che devono imparare a ‘sporcarsi le mani’, che con Allegri i bonus sono finiti: la sua – come del resto quella in cui ho giocato io – sarà una Juve cattiva, anche ‘brutta’ all’occorrenza, ma spietata e senza fronzoli, capace di difendere con la bava alla bocca. Le prime due giornate hanno poi detto che, oltre che sul piano della mentalità, la Juve deve crescere anche su quello della condizione, che ancora non è al top ed ha pesato parecchio nelle partite con Udinese ed Empoli”.
Sabato i bianconeri affronteranno il Napoli: “Quella contro la squadra di Spalletti sarà una gara delicatissima per la Juve – Ha detto l’ex centrocampista –, che non può permettersi di perdere altro terreno ma che nelle ultime due settimane non ha potuto lavorare a rosa completa. Pur essendo solo la terza di campionato, sarà già una partita di fondamentale, anche perché poi arriva subito la Champions. E la Juve ha fretta di fare punti, ma anche di trovare un’identità. Sono sicuro che l’esperienza di Allegri avrà un peso determinante: le sue riflessioni sulla base delle indicazioni delle prime due giornate e le sue intuizioni saranno fondamentali per cucire sulla Juve un abito nuovo. E, sul campo, mi aspetto una squadra che dia tutto, molto più determinata a ‘mangiare anche l’erba’ di quella che ho visto con l’Empoli”.
Chiosa finale con un pronostico: chi sarà l’uomo chiave della Juventus? “Dico Chiesa, perché al momento è quello che, in bianconero, ha già dimostrato più di tutti, nell’atteggiamento e nei numeri. Per me è un fenomeno, è il nuovo Nedved e lo vedo fra 3-4 anni da Pallone d’Oro. Ma già oggi per me è il più accreditato per diventare il leader della squadra. E molto mi aspetto da Dybala: ha ormai 28 anni, è forte, ha grandi colpi, ma deve crescere sul piano del ritmo e dei ‘giri’. La fascia di capitano gli farà da stimolo, ma il resto deve mettercelo lui…”.
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