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Intervistato da Sky Sport, Salvatore Sirigu è tornato a parlare di Euro2020: “Io fondamentale? Sono stato semplicemente me stesso. Ci siamo goduti la vittoria finale. Ho avuto la fortuna di fare tante competizioni con la nazionale e quindi forse sapevo di cosa avrebbe avuto bisogno il gruppo in determinati momenti. Per me non è niente di nuovo anche se visto che si è vinto si è dato maggior risalto a questo aspetto“. Poi parlando del difensore della Juventus Giorgio Chiellini, ha rivelato: “Lo conosco da tanti anni ma non l’ho mai visto prendere col sorriso tutti gli eventi che ci sono stati, neanche quando sapevamo di dover incontrare squadre forti. Si è sempre voluto godere ogni partita, anche se fosse stata l’ultima“.
“Il mercato? Non ci ha disturbato – Ha continuato il l’ex-portiere del Torino – . Ormai fa parte della vita dei calciatori ogni estate. C’erano molte situazioni poi già delineate dall’inizio e altre che erano già indirizzate. Come Donnarumma: si sapeva già come sarebbe andata a finire e non ci ha creato problemi. Né a noi né a lui. Poi comunque ripeto: siamo abituati a essere al centro del mercarto a ogni estate. Fortunatamente non ci ha distratti. Locatelli? Non lo so, non ho parlato con lui di mercato. Anche perché se avesse parlato con me della Juventus avrebbe sbagliato persona. Lui si è concentrato sulle partite, per godersi il momento: l’ha presa in maniera molto positiva“.
Chiosa finale sulle critiche ricevute: “Delle volte le critiche mi hanno fatto male, altre volte mi hanno dato uno stimolo in più. Ho sbagliato certo, non sono un ipocrita. Altre volte però mi hanno dato fastidio: io incasso, sto zitto e ogni tanto sputo il veleno. Sono stato un po’ il cane da picchiare perché tanto non avrei risposto. Forse avrei meritato di essere difeso almeno come persona. Il mio addio al Toro? Sono cose che succedono nel calcio. Eravamo a fine ciclo, ma un po’ di rimpianto c’è: è un gruppo di ragazzi a cui voglio bene e mi è dispiaciuto lasciarli. Auguro loro ogni bene. Però bisogna guardare in faccia la realtà: è facile dire che ha voluto andare via. Bisogna però anche analizzare cosa lo ha spinto a farlo“.