Sconcerti duro contro la Juventus: voto 4 per i bianconeri

Sconcerti duro contro la Juventus: voto 4 per i bianconeri

Mario Sconcerti
Sulle pagine de Il Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato l'estate della Juventus, voto 4.

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Sulle pagine de Il Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti ha fatto le pagelle dell’estate delle Big di Serie A. Particolarmente negativa l’analisi fatta della Juventus, che nonostante la rosa di qualità è accusata di non aver fatto abbastanza per migliorare il livello della squadra. In effetti, a pochi giorni dall’inizio del campionato, manca ancora il tanto atteso centrocampista, unico ruolo in cui i bianconeri avrebbero bisogno di un innesto.

Ecco il commento del giornalista:Era già forte lo scorso anno, oggi ha Chiesa più dentro la squadra e un Ronaldo a cui necessita una grande vetrina per i nuovi contratti, con chiunque siano. Prenderà Locatelli che è ragazzo molto intelligente, ma viene da anni con De Zerbi in cui il pallone girava lento. Allegri chiede altro. La Juve migliore è forse quella con due mediani Bentancur e Locatelli, più una mezzala avanzata, che può essere Rabiot, McKennie, Kulusevski, perfino Dybala. Con questi giocatori fra le mani Allegri costruirà molto. La Juve è già adesso la Favorita, l’Inter quella che le è più vicina. Il mercato racconta di problemi nuovi per la società. Arrivabene, il nuovo uomo dei conti, viene dalla Ferrari, cioè dal territorio di John Elkann. Ed è sempre presente alle trattative in chiusura. Dopo l’ultimo aumento di capitale di solo risanamento, l’impressione è che Elkann seguirà più da vicino le vicende della squadra“.

Aria di crisi economica anche in casa Juventus? Il Covid-19 ha pesato gravemente sulle casse di tutti i club, soprattutto dei più ricchi. Molto probabilmente la campagna acquisti bianconera è stata molto influenzata dalle casse dei club. Per questo il presidente John Elkann segue da vicino ogni mossa, consapevole che ogni milioni può essere fondamentale. In questo senso la trattativa per Manuel Locatelli ne diventa l’emblema: operazione bloccata per mesi per “pochi” milioni di euro.

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