Per la Juventus, dalla giornata di ieri, è un nuovo inizio. I bianconeri hanno concluso le diatribe legali, chiudendo la parentesi con la giustizia sportiva. Proprio di questo ha parlato il Ministro dello Sport Andrea Abodi: “Il patteggiamento per la Juventus era nelle possibilità e si è rispettata la norma sportiva, con le opportunità che dava. Io valorizzo la serenità cercando di far tesoro dell’esperienza. Quanto successo deve indurci a operare, ognuno nel rispetto dei ruoli, per fare in modo che lo sport e il calcio in particolare sia sempre più credibile agli occhi di chi vuole una competizione corretta da tutti i punti di vista, in campo e fuori. Della riforma della giustizia sportiva abbiamo parlato con il presidente Malagò e con il presidente Gravina. A loro spetta il compito di fare un’analisi critica degli avvenimenti di questo anno e mezzo, per fare in modo che la giustizia sia sempre più credibile agli occhi dell’esterno e che abbia dei tempi certi, che sappia contestualizzarsi. Per i reati che non riguardano la competizione corrente magari il giudizio può avvenire anche dopo, ma questo non spetta a me dirlo”.
Passando, invece al futuro, ha rilasciato delle dichiarazioni Nicolò Rovella, centrocampista del Monza, ma di proprietà della Juventus, che potrebbe puntarci per la prossima stagione: “È stato un anno molto positivo per me, non me l’aspettavo. Speravo di giocare e fare un po’ di esperienza, è andata oltre le aspettative e sono molto felice. Palladino? È stata molto importante, quasi determinante.
Mister Stroppa mi ha chiamato per farmi venire qua. Quando è arrivato Palladino dall’inizio mi ha dato subito fiducia, mi ha dato tanti consigli e aiutato anche fuori dal campo. Avendo finito di giocare presto ancora si ricorda le dinamiche. Credo sia stata una stagione propedeutica a ritorno alla Juve. Anche questo mi ha fatto crescere. Dopo il campionato per fortuna c’è l’Europeo Under 21 e poi si penserà alla prossima stagione. Quando mi sono allenato con la Juve ho capito il livello che c’è lì. Mi serviva un gradino per stare a quel livello e provare a giocare con loro”.