di Mattia Cinelli
Per la Juventus, nel giorno dopo della vittoria con il Torino, è tempo di raccogliere gli spunti negativi e quelli positivi. Molto sono i segnali buoni, ma nell’entusiasmo generale, è stato sottovalutato un aspetto che deve far riflettere, ovvero quello riguardante Leandro Paredes. Il centrocampista argentino, anche ieri, nonostante la squalifica di Locatelli, è partito in panchina, a favore del collega e connazionale Barrenechea. Un’altra bocciatura per l’ex PSG, che non sta trovando spazio, ed anche quando lo trova, delude costantemente, tanto che le sue sostituzioni al 45′ oramai sono cosa nota.
Eppure appena arrivato a Torino, il mediano argentino sembrava il salvatore della patria, il tanto agognato regista che doveva cambiare la Juventus, una figura cercata ed inseguita per mesi, anni. Mesi dopo, invece, la situazione è capovolta, sembra oramai chiaro che si stia aspettando soltanto la fine della stagione per dirsi addio, considerando che il riscatto, fissato a oltre 20 milioni, è al momento irraggiungibile.
Anche le parole di Allegri ieri in conferenza sembrano porre quasi una separazione inevitabile: “Barrenechea? Mi aveva dato segnali importanti, quando l’ho tolto stava anche facendo meglio di quando ha iniziato. Sono contento di quello che ha fatto, mi dispiace per Paredes che non ha giocato però io faccio delle scelte in funzione della squadra. Però tutti devono farsi trovare pronti per aiutare squadra e compagni”.
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