[fncvideo id=669983 autoplay=true]
Ad una settimana dal big match Renzo Ulivieri, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua su Napoli-Juventus: «Sarà una partita condizionata dai rientri, dalla situazione fisica, dal fatto che siamo alle prime giornate di campionato: non può essere definitiva, quella vera la vediamo al ritorno. La Juve aveva provato una rifondazione di una squadra che cominciava ad avere segni dell’età. Qualcuno dice che è fallita, io ricordo che ha vinto due coppe, ma è indubbio che è una squadra da costruire, da tenere insieme. Luciano ha una base più consolidata, che aveva funzionato, ma che era mancata un po’ in continuità. Sta portando del suo e già si vede una squadra che sta prendendo le sue caratteristiche. Ma è molto razionale, sa cosa prendere di buono dal passato e cosa aggiungere».
Spalletti e Allegri, avversari accomunati dalla stessa regione, la Toscana. Quali sono i loro punti in comune e le loro differenze? «Sono due allenatori che sul piano tattico, di gestione della gara nei 90’ sono al top: se c’è da guadagnare qualcosa riescono a portarlo a casa. Altra cosa in comune: il percorso. Non sono piovuti dal cielo in Serie A, ma hanno fatto gavetta per arrivare, anche abbastanza lunga. Al tempo stesso sono diversi sotto tanti punti di vista, perché la fortuna della nostra scuola è che gli allenatori non escono con lo stampino: abbiamo sempre avuto il rispetto della personalità di chi inizia. Il lavoro richiede certe cose, ma cerca di rimanere te stesso, il bluff non è consentito».
La Juventus non ha cominciato il campionato nel migliore dei modi, ma per Ulivieri non è il momento di disperarsi: «Se ne sono dette tante, ma Allegri si trova con tanti giocatori che hanno fatto gli Europei o manifestazioni simili: la squadra andrà giudicata quando avrà una condizione alla pari con gli altri. Ora non si può. Con l’Empoli i bianconeri sulla palla arrivavano sempre secondi. Il campionato è aperto e affascinante. Tutti e due sono in corsa per lo scudetto, al di là dei 5 punti di ritardo della Juve che non vogliono dire nulla. Ma ci sono pure l’Atalanta, l’Inter, il Milan, la Roma e all’altro toscano Sarri con la Lazio».