Juventus-Milan, grazi insulti razzisti verso Maignan: la risposta del portiere

Juventus-Milan, grazi insulti razzisti verso Maignan: la risposta del portiere

Mike Maignan ha risposto agli insulti razzisti ricevuti durante Juventus-Milan attraverso un post sul suo profilo Instagram

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Nel riscaldamento pre partita del big match tra Juventus e Milan, il portiere rossonero Mike Maignan è stato vittima di gravi insulti razzisti. Un tifoso bianconero sugli spalti si infatti ripreso mentre, fiero, insulta l’estremo difensore per il suo colore della pelle. Un copione visto e rivisto in Serie A, una piaga che sembra non avere una fine. Attraverso un post sul suo profilo Instagram, Maignan ha risposto agli insulti, chiedendo un atto di forza da parte degli enti che governano il calcio, un’azione di gruppo decisa che possa mettere la parola fine a questo grave problema.

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Domenica sera all’Allianz Stadium i tifosi della Juventus mi hanno preso di mira con insulti e grida razziali. Cosa volete che dica? Che il razzismo è sbagliato e che questi sostenitori sono stupidi? Non si tratta di questo. Non sono né il primo né l’ultimo giocatore a cui accadrà. Finché questi eventi vengono trattati come “incidenti isolati” e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora. Cosa stiamo facendo per combattere il razzismo negli stadi di calcio? Credete davvero che sia efficace?

Faccio parte di un club che si sforza di aprire la strada opponendosi a tutte le forme di discriminazione. Ma bisogna essere più numerosi ed essere uniti in questa battaglia contro un problema sociale più grande del calcio stesso. Nelle stanze che governano il calcio, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animali? Sanno cosa fa alle nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono che potrebbe ancora succedere nel 2021? Non sono una “vittima” del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché possiamo dare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo”.

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