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Tramite il proprio sito ufficiale, la Juventus ha ricordato il 2-1 rifilato al Milan in campionato nel 2002:
“E’ una delle esultanze più iconiche di quei primi Anni 2000 allo Stadio Delle Alpi. Lilian Thuram in ginocchio, dopo aver messo a segno il gol del 2-0 contro il Milan, in una notte fredda e caldissima. Una notte in cui la Juventus, Campione d’Italia in carica, ma in quell’anno insidiata, e non poco, dalle due milanesi, ruggisce che lo Scudetto lo vuole vincere ancora. E che scucirlo dalle maglie bianconere sarà molto, molto difficile.
COSA E’ SUCCESSO FINORA?
La Serie A è iniziata da otto giornate, e come si diceva è a Milano che in questo momento si gioca la vetta dello Scudetto. Al momento della sfida fra Juve e Milan, in testa c’è l’Inter con 22 punti, il Milan è a 19 e la Juve a 18.
Tutte e tre le squadre arrivano al turno del 10 novembre forti di 3 vittorie: l’Inter è passata a Como, il Milan ha superato in casa la Reggina (2-0 in entrambi i casi) e la Juve ha vinto di misura a Modena, con gol di Del Piero.
Quel pomeriggio ci pensa proprio l’Inter a rendere ancora più attraente la sfida del “Delle Alpi”, dove è previsto il posticipo. Inaspettatamente perde in casa contro l’Udinese: Vieri segna dopo soli 3 minuti, ma Jorgensen prima, e nella ripresa Muzzi, confezionano un sorpasso che a Torino strappa un sorriso.
Sorriso, si, ma c’è una partita da vincere.
La Juve parte forte. Fortissimo.
Prima Pavel Nedved fa tremare i rossoneri, con una specialità della casa: una gran botta da fuori area, che esce, non di molto.
Poi, la prima azione decisiva: ancora Pavel conquista una buona palla a centrocampo, mette i giri nel motore di Del Piero che va via sul filo del fuorigioco. Lì, a sinistra, sta arrivando Marco Di Vaio: assist perfetto, tocco sottoporta, gol. Uno a zero.
Marco è arrivato da poco in bianconero, dal 2002: arriva l’ultimo giorno di mercato, dal Parma, contro cui la Juve ha appena disputato la Supercoppa Italiana. Giocherà in bianconero per due anni, fino al 2004, mettendo a segno 18 gol in 55 presenze e lasciando poi l’Italia per andare in Spagna, forte di un bottino di un Campionato e una Supercoppa.
Un attaccante di fiuto, talento e grande corsa: proprio quello che si vede al minuto 8 di quel 10 novembre 2002.
NON E’ FINITA
E’ il pressing, la chiave di quella prima incredibile mezz’ora di gioco. Il Milan è stordito dall’approccio bianconero, e la Juve vince praticamente ogni duello a metà campo. Ed è capace di fare incredibilmente male quando riparte.
Siamo al minuto 21. Se state rivedendo il film della partita, tenete lo sguardo sulla parte bassa dello schermo. Anzi, prima guardate come riparte Del Piero, imbeccato da Iuliano. Ale tiene palla, sembra che trotti, ma galoppa. E a quel punto torniamo sulla parte bassa dello schermo, a proposito di galoppo.
C’è Lilian Thuram, là sotto. Un fuoriclasse della difesa, bianconero dal 2001, quando arrivò, insieme a Buffon, anche lui dal Parma. Non segnava dal 2 marzo 1997. Appunto, con la maglia del Parma.
Lilian corre come un forsennato, ma quando Ale lo trova, dopo aver visto dall’altro lato anche Nedved a supporto con la coda dell’occhio, è incredibilmente lucido. L’assist di Ale (dunque, il secondo in 21 minuti) è un pasticcino, il diagonale di Thuram un colpo di biliardo, lo Stadio Delle Alpi una bolgia incredibile.
E POI?
E poi succedono molte cose, quella sera e soprattutto in quella stagione. Il Milan rientra in partita dopo la prima mezz’ora bianconera; accorcia le distanze, su rigore (segna un certo Andrea Pirlo per i rossoneri), ma non troverà il pareggio. La Juve supera i rossoneri, va a meno uno dall’Inter. Il campionato sarà ancora lungo e la Juve opererà lo scatto decisivo fra febbraio e marzo (lo ricordate quel magnifico 3-0 del 2 marzo contro i nerazzurri?). E vincerà lo Scudetto numero 26″.