Juventus, l'addio di Marotta la perdita più grande dell'era Agnelli

Juventus, l’addio di Marotta la perdita più grande dell’era Agnelli

Giuseppe Marotta
Nel caso Juve degli ultimi giorni, emerge sempre di più la sottovalutazione dell'addio di Beppe Marotta, attuale dirigente dell'Inter.

di Mattia Cinelli

Nel mare magnum di informazioni sulla Juventus negli ultimi giorni, c’è un pezzo del puzzle che forse è stato troppo sottovalutato: l’addio di Beppe Marotta. L’ex dirigente bianconero, attuale ad dell’Inter, ha lasciato la Juventus nel 2018, poco dopo l’addio di Ronaldo. Guarda caso, dopo il passaggio ai nerazzurri, la Vecchia Signora ha visto, pian piano, peggiorare la sua situazione economica e sportiva.

Si è passato da un bilancio in attivo ad un bilancio in rosso di oltre 200 mln. Dalla parte sportiva, invece, dagli Scudetti e le finali di Champions, si è arrivato a quarti posti risicati e alla recentissima eliminazione dai gironi. Sarà un caso?

Inoltre, nelle ultime intercettazione della Procura, riportate da Repubblica, emergono delle dichiarazioni del ds Cherubini su Paratici e il caso delle plusvalenze gonfiate: “Con Fabio non si poteva ragionare. Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Io gliel’ho detto più volte: qui stiamo esagerando. Cioè è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui rispondeva: a noi non importa. O fai 4 o fai 10, nessuno ti può dire nulla”. Un’altra prova lampante dell’importanza di Marotta, uomo di calcio forse mandato via con troppa leggerezza, e soprattutto, mai sostituito realmente.

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