di Flavio Zane
E’ servito probabilmente più tempo del previsto ma sembra finalmente giunto quel momento. Il momento per cui, sia nell’ambiente che per il tifo della Juventus, è possibile credere che quel Dusan Vlahovic sia veramente arrivato. Lo stesso che la Juventus si sarebbe aspettato di ammirare quando il 28 gennaio 2022 il club lo acquistava dalla Fiorentina per una cifra superiore ai 70 milioni di euro allo scopo di dimenticare l’improvviso addio a fine calciomercato di un certo Cristiano Ronaldo. In tutto questo intervallo di tempo, molte volte, tra infortuni e voci di mercato, la sua stella alla Juve è sembrata destinata a non brillare. Invece, da alcune settimane Vlahovic sembra essersi preso in mano la squadra, con la sensazione non di non voler lasciarla andare.
A volte un gol non è solamente utile per vincere o pareggiare una partita. A volte è possibile leggere e interpretare tra le righe di una rete, di un esultanza o di un gesto. La doppietta siglata da Vlahovic contro il Frosinone è stato anche questo. In particolare, dopo il secondo e bellissimo gol dell’attaccante serbo, questi ha lanciato un messaggio molto diverso ai compagni e al pubblico. Un gesto di coesione e non più di liberazione come spesso avvenuto almeno fino ad alcune settimane addietro. Perché il percorso di ritrovamento di Vlahovic è stato lungo, irto di imprevisti e non lineare. Lungo, come i quasi due anni impiegati a passare dai 23 gol e 6 assist in 73 presenze, numeri da onesto attaccante, a quelli di questa stagione, ovvero 15 gol e 3 assist in 25 presenze. Ma soprattutto, i suoi 10 gol e 2 assist messi a referto solamente nelle ultime 9 partite. Ad arrivare a tale rendimento, sono passati diversi infortuni, in particolare una pubalgia che non avrebbe smesso di tormentarlo e limitarlo almeno fino ai tempi recenti. Ed ecco perché irto di imprevisti e non lineare: senza dimenticare le questioni extra campo, a partire da i due processi per la Juventus che ne hanno complicati i piani sportivi e economici, portando Vlahovic a essere ancora più in vetrina che in condizioni normali.
Situazioni che Vlahovic avrebbe sentito, mostrandosi spesso nervoso in campo e rabbioso in occasioni di gol dal sapore di liberazione. La fiaba di Vlahovic alla Juventus sembrerebbe però vivere il lieto fine. Sono i numeri personali a premiarlo, quelli dei gol che hanno trascinato la Juve al di fuori delle difficoltà con il Frosinone. A 12 giornate dal termine del campionato, Vlahovic con la sua ultima doppietta ha distaccato Olivier Giroud nella classifica cannonieri (15 a 12), piazzandosi al 2° posto solitario della classifica dei bomber della Serie A. Solo l’attaccante dell’Inter, Lautaro Martinez, è riuscito a fare meglio con i suoi 22 centri stagionali. Numeri che lo renderebbero apparentemente irraggiungibile ma che potrebbero credibilmente essere ritenuti un metro di paragone. Perché se Vlahovic mantenesse tale score anche nella prossima stagione, nulla gli precluderebbe lo scettro di capocannoniere del campionato italiano. Una prospettiva che probabilmente farebbe felice lui e la Juventus.
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