Juventus, gli infortuni sono un bel problema: allenamenti troppo soft?

Juventus, gli infortuni sono un bel problema: allenamenti troppo soft?

Porto-Juve, l'allenamento di rifinitura
La Juventus, nelle ultime stagioni, sta avendo molti problemi con gli infortuni. Questione di staff o solamente sfortuna?

La Juventus, nella scorsa stagione, con grossa fatica è riuscita ad arrivare al quarto posto, un risultato deludente, che va rapportato anche all’emergenza infortuni. Il club bianconero non ha mai avuto tutto il gruppo a disposizione, soprattutto a causa dei tantissimi infortuni muscolari, oltre a quelli traumatici come quelli di Chiesa, Kaio Jorge o McKennie. Tanti calciatori sono stati ai box per tante settimane, basti pensare a Danilo, Zakaria, De Sciglio, Bonucci, Alex Sandro, Locatelli, Dybala ed altri, praticamente quasi mezza squadra. Nel ritiro si sono già fermati Arthur, De Sciglio e Pogba, e allora la domanda sorge spontanea: c’è qualche problema nella preparazione e negli allenamenti?

Un grosso aiuto possono darlo le dichiarazioni dei vari ex Juve, che non appena passati ad altri lidi, hanno notato subito la differenza di ritmo. In primis è stato Kulusevski, che, passato al Tottenham, ha rilevato questo differenza: “Il primo giorno ha visto l’allenamento e mi hanno sorpreso, c’è molto più fisico. Il nostro obiettivo è quello di arrivare tra le prime quattro, non possiamo perdere partite come quella di martedì”. Ha fatto eco allo svedese anche Merih Demiral, che all’Atalanta, ha percepito le diversità: “L’allenamento dell’Atalanta è molto pesante e veloce. Posso dire che è stato più difficile dell’allenamento della Juventus. In alcuni allenamenti, la distanza di corsa supera gli 8-10 KM. È il club giusto per i giovani che vogliono migliorarsi e andare avanti. Questo sistema, che va avanti da anni, dà un grande contributo al nostro sviluppo”.

Negli ultimi giorni anche Nageslmann ha parlato della forma fisica di de Ligt: “Gli ho parlato dopo l’allenamento e ha detto che l’allenamento è stato il più duro degli ultimi quattro anni. Allo stesso tempo, è stato duro, ma non così duro. Normale per il dottor Broich. Non ha giocato molti minuti la scorsa stagione, e ho sentito che in Italia poi non è facile tenersi in forma. Dobbiamo lavorare duramente con lui…”. Tante testimonianze negative, ed i primi segnali sono tutt’altro che positivi.

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