Nel suo editoriale su Il Giornale, Tony Damascelli ha parlato del comportamento antisportivo che avrebbe avuto il capitano dell’Hellas Verona Davide Faraoni. Il suo atteggiamento avrebbe influenzato il direttore di gara ad annullare il gol segnato da Moise Kean nel secondo tempo. Ecco cosa ha scritto: “Bellissimo il momento nel quale uno dei faraoni, parente forse di Ramses II, è tornato improvvisamente in vita, quasi riesumato dalla sua postura. È accaduto a Torino, la città che ospita il Museo Egizio dove la statua del sovrano si mostra affascinante. Sabato, sul prato verde dello stadio di calcio della Juventus, si è realizzato il Faraon’s night, Marco Davide Faraoni di nomi e cognome; costui, dopo essersi accasciato, colpito a morte da un avversario, di colpo è risorto. Ritrovando aria e luce però preferendo restare astutamente acculato, per sbirciare l’eventuale favorevole conclusione della propria drittata. Quando però ha intuito che l’avversario, proprio quello che l’aveva tramortito, aveva appena realizzato un gol, allora è ricaduto «come corpo morto cade» (Dante) non certo per il turbamento che prese il sommo poeta ma per la furbata codarda tipica di chi inganna lo sport non soltanto con le scommesse o il doping”.
Il giornalista ha proseguito: “Una scena miserabile, presa al volo dalle telecamere. Una sceneggiata per di più compiuta dal capitano del Verona Hellas, per convincere l’arbitro a non convalidare il gol del rivale. Si trovi una nicchia al Museo Egizio per la statua che ricordi un esempio meraviglioso di lealtà da trasferire ai posteri”.