Federico Chiesa, calciatore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazione nella serie sul suo infortunio. Ecco le sue parole sul recupero: “Ho capito subito che il cambio di maglia per me è stato molto importante. Avevo bisogno di qualcosa di nuovo, torno ma torno in maniera diversa: si spera più forte di prima. Il 10 deve essere il più forte tecnicamente, che in campo inventa la giocata dal nulla e che gioca spalle alla porta.
Il calcio per me era tutto, la mattina giocavo in quel campetto e poi andavo ad allenarmi. Nel percorso riabilitativo è stato un ricordarsi da dove sono partito, cosa facevo quando non ero Federico Chiesa, non avevo tutto quello che ho adesso ed ero solo un ragazzino con un sogno nel cassetto.
Quando mi portava l’autista e avevo le stampelle pensavo che non sarebbe passato più, invece sono gia qua che metto le scarpette. Il lavoro è stato di tutti. Ho capito che c’era sintonia con il fisioterapista quando il giorno dopo che siamo usciti dal Mondiale e mi hai rimandato a casa perché non c’ero con la testa. Ho pensato a me in mezzo al campo da solo, di notte, le luci dello Stadium. Ero con il petto in fuori, sicuro. Una bella sensazione, sembrava un concetto di libertà, entrare in campo senza pensare a niente e nessuno”.