Nella sua rubrica Penna e Calamai su Tmw Radio, Calamai ha parlato di alcuni temi emersi dopo la seconda giornata di Serie A. Il giornalista ha esordito parlando degli errori arbitrali protagonista del turno di campionato e in particolare quello avvenuto in Juventus-Bologna. Ecco le sue parole: “Oggi non si può non partire dagli arbitri. In quest’anno, in cui ho lavorato con gli arbitri in ambito comunicativo, ho avuto l’opportunità di conoscere da un punto di vista umano i direttori di gara. So che notte avrà passato Gianluca Rocchi, avendolo conosciuto. Ciò che è successo in Juventus-Bologna è totalmente assurdo, ma non c’è assolutamente dietrologia. Se un arbitro di livello però non vede un rigore del genere che arbitro è? Poi il Var dovrebbe rasserenare l’arbitro. Rocchi, che ha vissuto l’era pre e post introduzione del Var, mi diceva di quanto la tecnologia fosse utile nel togliergli tensione. In ogni caso gli errori non ci sono stati solo a Torino, perché anche a Firenze e a Milano ci sono state delle direzioni insufficienti. Credo che questi episodi riportino comunque la necessità di dare una chiamata per le panchine riguardo le revisioni al Var”.
Oltre che della Juventus, Calamai ha espresso la sua opinione sulla prestazione nella serata del Napoli e delle due squadre romane: “Per il momento sette a Garcia. Pensavo che il Napoli avrebbe patito la perdita di Spalletti, anche considerando il rapporto che si era instaurato tra quest’ultimo e il gruppo. Ora non so se il Napoli vincerà lo scudetto, ma il lavoro di Garcia al momento è stato formidabile. Alla Lazio darei quattro, la Roma tra il cinque e il sei. Per i biancocelesti fatico a pensare che possa essere solo l’assenza di Milinkovic a cambiare le cose. Al momento non si vede nulla del calcio di Sarri. Dybala-Lukaku invece per i giallorossi sarebbe tanta roba ed è quello che serve alla Roma. Spero non siano vere però le voci che vedono Mourinho protagonista di un anno di transizione, in attesa di una chiamata dall’Arabia Saudita”.
Ultima parte della rubrica è dedicata alle prestazioni delle cosiddette piccole: “Sette a Verona e Lecce, che l’anno scorso hanno lottato per la salvezza, ma che sono costruite bene. Hanno talenti veri, il che fa capire che chi sa lavorare bene riesce poi a raccogliere risultati anche senza spendere tanto. In più non dimentichiamo un ottimo Frosinone”.
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