Fabrizio Biasin ha parlato della situazione in casa Juventus nel suo editoriale su Sportitalia.com. Il giornalista avrebbe preso le difese del tecnico bianconero Massimiliano Allegri. La sempre più probabile conferma del tecnico toscano al timone della squadra starebbe sollevando molti malumori dentro e fuori l’ambiente. Per Biasin ci sarebbero invece la possibilità di creare le condizioni per fare in modo che l’allenatore riesca nella missione di risollevare le sorti della Juventus.
Apologia di Allegri
Ecco cosa ha scritto Biasin sul tecnico della Juventus: “La società bianconera si arrovella sulle leggende metropolitane legate al suo tecnico, Allegri, e le offerte da mille e una notte, vere o presunte. Che una proposta dall’Arabia sia arrivata oppure no, poco cambia: Allegri ha scelto di continuare a Torino. Ecco, se per qualcuno questa cosa può essere “la condanna” dei bianconeri, il qui presente la pensa diversamente. Che l’ultimo biennio abbia portato molto poco in termini di gioie e che il lavoro dello stesso Allegri sia certamente insufficiente è sotto gli occhi di tutti. Ma è anche vero che il livornese non è affatto il pirla che qualcuno vuol far credere. In presenza di scelte logiche (non solo sue), può tornare a fare un gran buon lavoro”.
I benefici alla Juve di Giuntoli
Successivamente, il giornalista ha parlato di un altro tema molto chiacchierato nelle ultime settimane e apparentemente prossimo alla conclusione. Stiamo parlando del probabile arrivo nel ruolo di direttore sportivo di Cristiano Giuntoli alla Juventus. L’attuale dirigente del Napoli potrebbe infatti trovare un accordo a ore o a giorni per lasciare il club azzurro. Da quel momento, Giuntoli sarà libero di poter firmare con qualsiasi squadra. La Juve da tempo ha messo gli occhi su di lui e lo affiancherà a Giovanni Manna. Ecco cosa ha detto Biasin: “Il vero nodo della stagione bianconera non è legato alla presenza del tecnico (opinione personale). Bensì, l’arrivo in pianta stabile di Giuntoli. Il vero fuoriclasse del compra-vendi. La Juve ha bisogno di uscire dal meccanismo dei “soliti nomi”. Il dirigente del Napoli (lo è ancora) è la persona giusta per trasformare la cattiva-gestione delle ultime stagioni in qualcosa di decisamente più funzionale”.