Allo Stadium c’è il Benfica per una delle partite più importanti di questo inizio di stagione. Le due squadre infatti si contendono un posto agli ottavi di Champions League insieme al favoritissimo Psg. Il Benfica prova a iniziare pressando alto, ma la Juventus è brava a trovare subito il vantaggio. Tutto nasce da un calcio di punizione sulla trequarti, che Paredes trasforma in bell’assist per Milik: il resto lo fa il bomber polacco con uno stacco perfetto e la girata di testa all’angolino. E stavolta nessuno può annullarglielo. I bianconeri prendono convinzione e sfiorano il raddoppio con Kostic. E’ una Juve diversa rispetto alle ultime uscite, che prova a sfruttare tutta l’ampiezza del campo e gli inserimenti dei centrocampisti, come Miretti. La squadra di Allegri tiene bene il campo anche se rischia con Ramos che centra Perin di testa da due metri. La Juve col passare dei minuti aggredisce sempre di più in avanti, creando e sprecando potenziali occasioni. Il Benfica però non è un avversario da sottovalutare, come dimostra il palo di Rafa Silva, dopo una grande ripartenza. Segnale di pericolo che anticipa il pareggio. Miretti ingenuamente rifila un pestone in area a Ramos e, dopo la revisione al Var, l’arbitro dà il rigore, trasformato da Joao Mario. Il primo tempo si chiude sull’1-1: molto bene la Juve nella prima parte, poi il Benfica è cresciuto.
Nella ripresa i bianconeri provano a reagire al pari subito nel finale della prima frazione e ancora Milik va vicino al gol con un tiro da fuori area. La squadra di Allegri però abbassa la tensione e subisce il gol dell’1-2. Dopo un doppio contrasto vinto, il Benfica porta molti uomini in area e trova scoperta la Juve: Perin interviene sul primo tiro, ma non può nulla su quello di Neres. Il tecnico bianconero quindi prova a dare la scossa con l’ingresso di Di Maria per Miretti (dentro anche De Sciglio per Cuadrado). In questa fase del match l’inerzia si sposta verso la squadra ospite, più reattiva. Aumentano i pericoli portati verso l’area bianconera, con Perin e Bonucci che ci mettono una pezza. E’ una Juve preoccupata e spaventata quella della parte centrale del secondo tempo, senza riferimenti a centrocampo. Allegri quindi prova a passare al 4-3-3 e mettere forze fresche, con Fagioli e Kean per Kostic e Miretti. E subito arriva un’occasionissima con il palo proprio di Kean con un tiro-cross deviato. Nel finale Bremer sciupa una clamorosa occasione davanti a Vlachodimos. Gli ultimi scampoli del match sono teatro di un torello della squadra ospite, con una Juve confusionaria a livello tattico e persa a livello caratteriale. Vince il Benfica 2-1.
Ancora una volta la Juventus ha giocato solo una parte del match. Come già le era capitato, la squadra bianconera è partita molto bene e ha trovato il vantaggio. Poi però sono calate la tensione e l’attenzione, subendo il ritorno degli avversari. Ingenuità ed errori difensivi hanno mostrato ancora la vulnerabilità della retroguardia. I gol subiti questa sera hanno spaventato e condizionato troppo i giocatori per diversi minuti. Troppa confusione dopo i cambi e mancanza di personalità nei momenti difficili: questa squadra mostra poco del DNA Juve.