di Mattia Cinelli
Nella ventottesima giornata di Serie A, la Juventus affronta l’Atalanta, nella cornice dell’Allianz Stadium. I bianconeri si schierano con il solito assetto ed i soliti interpreti; Danilo-Bremer e Gatti in difesa, Locatelli e McKennie a centrocampo, con Iling, che scalza Kostic, e Cambiaso sulle corsie esterne. In avanti Chiesa a supporto di Milik, che sostituirà Dusan Vlahovic, squalificato. Indisponibili ancora Perin e Rabiot, mentre Yildiz proverà a dare il suo contributo partendo dalla panchina. Nella Dea, dopo le fatiche europee, cambia qualche giocatore; Hien in difesa, Zappacosta a destra, Pasalic a centrocampo e De Ketelaere in avanti, a fare coppia con Scamacca.
Nella prima frazione non ci sono grosse emozioni e le uniche occasioni arrivano da giocate individuali, come quella di Chiesa, che dopo aver saltato Zappacosta, serve in area Miretti, che sbatte su Carnesecchi. Poco dopo, Milik, in un contropiede bianconero, dai 16 metri, calcia fuori dallo specchio della porta bergamasca. Proprio la Dea, sottotono durante il primo tempo, sblocca il risultato con uno schema su calcio di punizione conquistato da Scamacca; Pasalic serve un solissimo Koopmeiners, abile a battere di sinistro un incolpevole Szczesny, che vede la palla arrivare soltanto all’ultimo, senza possibilità di intervenire per deviare il tiro.
Nella ripresa la Juventus parte con molto più brio, sfiorando il gol con Chiesa, che davanti al portiere, allarga troppo la conclusione. L’Atalanta, però, risponde subito con Scamacca, che impegna Szczesny con un tiro da fuori. I bianconeri, con un Chiesa sopra le righe, trovano però il pareggio, grazie proprio ad un recupero dell’ex Fiorentina, che serve McKennie, abile ad imbucare per Cambiaso, furbo a toccare il pallone con la punta. Ma, i piemontesi, sull’onda dell’entusiasmo, trovano anche il sorpasso con Milik, che da dentro l’area sfrutta un altro cioccolatino dello statunitense. La gara sembra aver preso un indirizzo preciso, ma la Dea la riacciuffa, ancora un volta con un inserimento di Koopmeiners.