Intervistato da DAZN nel post partita del match contro l’Atalanta, ha parlato l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. Di seguito l’intervista integrale al tecnico dei bianconeri.
Sulla partita:
Abbiamo fatto una buona partita contro una buona Atalanta. Abbiamo subito due gol dove loro sono stati bravi da punizione ma noi potevamo fare meglio, così come nel secondo gol. Nel secondo tempo abbiamo giocato in modo sicuramente più arrembante, mettendoci più rabbia e tecnica. Nel primo tempo abbiamo fatte delle buone cose, subendo pochi tiri. Bisogna migliorare la fase difensiva quando siamo in vantaggio o in altre situazione come contro il Napoli o comunque nelle ultime partite dove facciamo delle buone partite ma prendiamo gol troppo facilmente.
Come si ritrova la solidità di inizio stagione?
Andando a lavorare sulle situazioni. Poi ci sono momenti così e bisogna rimanere sereni. Comunque oggi abbiamo conquistato un punto in classifica sul Bologna e tenuto l’Atalanta a undici punti. Non scordiamoci che il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro e mancano dieci punti. Oggi c’è stata una buona prestazione. Ai ragazzi non posso rimproverare niente. Anzi, in un clima in cui eri sotto e parte dello stadio non ci ha aiutato, nel secondo tempo i ragazzi hanno avuto una bella reazione. Di questo ne devono andare orgogliosi e fieri. Poi possiamo sbagliare qualche passaggio e far meglio ma l’impegno di questa squadra non è mai mancato.
I numeri delle ultime partite la preoccupano?
E’ tutto un percepire le cose. I 58 punti sono gli stessi, ottenuti in modo diverso. Questi momenti servono a far crescere una squadra e tutti i giovani che stanno giocando e acquisiscono esperienze. Non dobbiamo perdere di vista quello che è il nostro obiettivo, che è quello di entrare in Champions, che è una competizione meravigliosa.
C’è un adattamento del tuo 3-5-2 sulle caratteristiche di Chiesa?
Oggi abbiamo cercato di costruire a quattro da dietro perché loro giocavano molto a uomo. Anche nel primo tempo alcune situazioni potevamo sfruttarle meglio. A volte abbiamo cercato Milik corto invece potevamo andare sopra la testa di Milik. Cambiaso è un giocatore che viene molto dentro il campo. Mckennie è uno che con gli inserimenti è molto bravo. Gli inserimenti da dietro con loro che marcano a uomo sono molto importanti.
Per le caratteristiche dei vostri centrocampisti vi manca un Koopmeiners in squadra?
Assolutamente no. Oggi siamo stati un po’ polli sulla punizione. Abbiamo letto male la situazione sul secondo gol. Dobbiamo lavorare sicuramente, ma oggi non era una partita semplice. Venivamo da una partita difficile e anche se non sembra questo risultato vale molto.
Come ritrovare quella grinta di inizio campionato che rendeva difficile agli avversari avvicinarsi a Szczesny?
Il secondo tempo abbiamo difeso a campo aperto meglio. Vicino all’area peggio. In un altro paio di occasioni eravamo troppo larghi, mentre nel primo tempo non hanno mai tirato in porta e non ci hanno mai impensierito. Su questo dobbiamo sicuramente migliorare.
Quanto le hanno fatto piacere alcuni striscioni per il suo record allo stadio?
Sicuramente mi fa piacere perché vuol dire che hanno riconosciuto il lavoro ed è una soddisfazione. Stasera sono stati bravi perché hanno incitato la squadra nei momenti di difficoltà. In questo momento abbiamo tutti un obiettivo da raggiungere, anche i tifosi perché se raggiungeremo la Champions anche dei tifosi assisteranno alle partite che saranno belle e importanti. Dev’essere un obiettivo di tutti. La squadra può essere criticata e anche l’allenatore ma sotto il punto di vista dell’impegno e delle cose che facciamo non c’è assolutamente da rimproverare nulla. Poi dobbiamo migliorare e giocare per vincere tutte le partite. Questo non sta accadendo ma noi abbiamo chiaro l’obiettivo.
Soddisfatto di Milik?
Sono contento per la prestazione. Il secondo migliore del primo come tutta la squadra. I giocatori stanno migliorando e crescendo soprattutto i più giovani che giocano si fanno e una corazza. Giocare alla Juventus non è semplice.
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