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La Juventus vince e convince nell’ultima amichevole estiva contro l’Atalanta. Prestazione solidissima per i ragazzi di Massimiliano Allegri, contro una squadra di altissimo livello come quella di Gian Piero Gasperini. Si vede si da subito la mano del nuovo allenatore bianconero, richiamato sulla panchina della Juventus per vincere. E non ha deluso le aspettative. Nell’estate del 2019 la dirigenza e i tifosi juventini avevano “deciso” che vincere non era più abbastanza. Dopo 5 anni di vittorie, il calcio di Max non era più al livello della Juventus. Il sogno al tempo era Pep Guardiola, ma alla fine arrivò Maurizio Sarri. L’esperienza bianconera dell’ex tecnico del Napoli non fu un completo disastro, ma durò poco, il feeling con il mondo Juve quasi inesistente decretò la fine della sua esperienza a Torino.
Lo scorso anno la panchina è quindi stata affidata ad Andrea Pirlo, leggenda bianconera. Chiamato a rivoluzionare il gioco della Juventus, la realtà dei fatti è stata ben più deludente. Quarto posto in campionato raggiunto per un soffio all’ultima giornata e una stagione decisamente al di sotto delle aspettative. Due anni di infruttuosi esperimenti, prima con Sarri e poi con Pirlo, hanno convinto tutti dell’importanza di vincere e tornare in alto. Ed ecco quindi la scelta di Massimiliano Allegri.
Contro l’Atalanta la Juventus ha saputo soffrire, chiudersi in difesa aspettando l’avversario per poi ripartire con aggressività sfruttando le stelle in attacco. Qualcuno potrebbe dire che il gioco di Allegri sia brutto, e potrebbe anche avere ragione, ma è sicuramente vincente. Poco tiki-taka, più concretezza. Anche perchè il centrocampo bianconero al momento è sicuramente il reparto peggiore della squadra, quello con più lacune. Allegri ha quindi deciso di sfruttare al massimo la linea difensiva, per poi innescare subito il tridente d’attacco, saltando quasi completamente la zona centrale del campo. Ne è un esempio il primo gol di Paulo Dybala, nato dalla combinazione tra Cristiano Ronaldo, Chiesa e l’attaccante argentino. Tanto semplice quanto complesso, ecco la Juventus di Allegri.