Juventus premiata dall'Arcigay, Agnelli: "Discriminazioni inaccettabili" - JuveNews.eu

Juventus premiata dall’Arcigay, Agnelli: “Discriminazioni inaccettabili”

Andrea Agnelli
La Juventus ha ricevuto il premio nella categoria "squadra sportiva" nell'ambito della prima edizione degli "Italia in campo contro l'omofobia awards"

La Juventus sta lavorando sul mercato per migliorare la squadra in vista della prossima stagione, nella quale i bianconeri dovranno tornare ad alzare trofei, e soprattutto a competere per il campionato, dopo due anni in cui hanno sofferto in Serie A e dopo una stagione, la scorsa, che li ha visti perdere in finale le due coppe nazionali.

I bianconeri sono però attivi anche fuori dal campo, soprattutto nel sociale: la Juventus è sta premiata nella categoria “squadra sportiva” nell’ambito della prima edizione degli “Italia in campo contro l’omofobia awards”, premio voluto dall’Arcigay.

Il Presidente Andrea Agnelli ha ringraziato per il riconoscimento:

“Ci tengo a ringraziarvi a nome della Juventus per questo importante riconoscimento. L’omofobia, la transfobia e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere sono inaccettabili nello sport, come il razzismo e tutte le altre forme di discriminazione.

Lo sport, con la scuola e la famiglia, rappresenta da sempre uno dei contesti fondamentali per la crescita personale dove ognuno deve sentirsi libero di esprimere se stesso. Chiunque deve avere questa opportunità sentendosi accolta e accolto pienamente a parlare della propria vita sentimentale e sessuale, senza provare timore di essere giudicato e spesso, perfino, emarginato.

Purtroppo sappiamo che nel calcio, come a tutti i livelli, sia dentro che fuori dal campo, la realtà è totalmente differente. Il calcio per anni è rimasto immobile e questi temi devono essere trattati concretamente con posizioni chiare e inequivocabili.

Lo scorso anno abbiamo scelto di iniziare un percorso posizionandoci pubblicamente e parlando apertamente di questi temi all’interno di questo mondo. Sicuramente il cambiamento di mentalità nel mondo del calcio non avverrà rapidamente. Ma l’auspicio è che la nostra volontà di essere una voce alleata possa essere d’esempio per altri club e che le nuove generazioni di calciatori, allenatori e dirigenti possano superare queste barriere e vivere il calcio in piena libertà”.

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