di Mattia Cinelli
Precisamente 40 anni fa, il 30 aprile 1982, la Juventus annunciava il trasferimento a Torino di Michel Platini. Il club bianconero, dopo la vittoria del tanto discusso scudetto del 1981-82, cercava un trequartista sul calciomercato, per rinforzare una rosa già fortissima, infarcita di tanti campioni del Mondo, reduci dal trionfo al Mundial spagnolo. La scelta ricadde su un giovane francese, che nei precedenti dieci anni aveva impressionato tutti nella vecchia Division 1. Questo ragazzo riccioluto, prima punta di diamante del Nancy e poi del Saint-Etienne, mise a segno la bellezza di quasi 200 gol tra i due club, riuscendo anche a vincere una Coppa di Francia con i biancorossi un campionato con i verdi.
La Vecchia Signora, nel 1982, si fionda sul talento di Joeuf, strappandolo alla concorrenza per 250 milioni di lire, una cifra che fa impallidire rispetto ai trasferimenti odierni. Nelle cinque stagioni a Torino, l’ex Nancy diventa e si consacra come uno dei calciatori più forti della storia del calcio, vincendo un’infinità di riconoscimenti personali e di squadra. Il palmares recita questo: 2 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Uefa, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Campionato d’Europa e 3 Palloni d’oro consecutivi, dal 1983 al 1985. Sono, inoltre tantissimi i gol stupendi che si ricordano del trequartista francese, visto che il classe ’55 ha siglato ben 104 reti in 224 presenze con la casacca del club piemontese.
Platini rimarrà nell’immaginario collettivo uno dei più rappresentativi calciatori della Juventus, come anche testimoniato dalle parole di Gianni Agnelli, l’uomo forse più iconico del mondo bianconero: “Platini lo abbiamo preso per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras.” Una frase che può far capire quello che ha rappresentato il francese per la Juventus di quelle stagioni, un numero 10 che ha cambiato per sempre la storia del calcio, che rimarrà sempre nel cuore degli juventini.