Vlahovic: "Sono un vincente, voglio entrare nella storia della Juve"

Vlahovic: “Sono un vincente, voglio entrare nella storia della Juve”

Dusan Vlahovic
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il bomber della Juve Dusan Vlahovic ha parlato dei suoi obiettivi in vista della prossima stagione

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Dusan Vlahovic ha parlato dei suoi obiettivi in vista della prossima stagione: «Ho letto che negli ultimi dieci-dodici anni il capocannoniere non ha mai vinto lo scudetto, però c’è sempre una prima volta, no? Gli obiettivi di squadra vengono prima di quelli personali. E’ più importante che la Juve vinca, ma se faccio 30 gol e diventiamo campioni d’Italia per me va benissimo così. Lo scorso anno mi volevano in tanti ma non è stata una scelta difficile perché la Juve è una società gloriosa, molto vicina al mio modo di lavorare: combattere, non mollare mai fino alla fine, credere anche quando sembra che tutto sia perduto è la mia filosofia e pure quella del club, sappiamo tutti che cosa rappresenta la Juve in Italia, per me è un piacere e un onore difendere questi colori. Ero un bambino quando rimasi impressionato dalla Juve di Ibrahimovic, Trezeguet e Cannavaro. Sono cresciuto con l’obiettivo di diventare un vincente e farò di tutto per entrare nella storia della Juve».

Sulla sua prima stagione in maglia Juve ha aggiunto: «Avevo sicuramente bisogno di un po’ tempo per ambientarmi, però potevo fare meglio. Non sono soddisfatto perché abbiamo perso una finale (Coppa Italia, ndr). Ci siamo qualificati per la Champions ma potevo e potevamo fare di più, per questo lavoriamo duro per la prossima stagione. Io sono giovane e posso migliorare in tutto. A 35 anni si può crescere, figuriamoci a 22».

Chiosa finale su Di Maria: «Quando ho saputo che sarebbe arrivato ho subito pensato a quanti gol e assist possiamo fare insieme, perché anche io voglio far segnare lui. Angel gioca da tanto tempo ad altissimo livello, è uno degli esterni più forti degli ultimi 20 anni e ha fatto benissimo dovunque è andato. Fino a poco tempo fa questi campioni li vedevo in tv, giocare con loro era il mio obiettivo quando ero bambino. Con Di Maria ci dobbiamo conoscere e capire un po’, ma sono sicuro che per lui non sarà difficile. Ha giocato con grandissimi attaccanti, sono io che devo chiedergli come mi devo muovere per farmi trovare».

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