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Ieri Dusan Vlahovic ha fatto il suo esordio in maglia bianconera: e che esordio! Il serbo si è confermato il bomber di cui la Juve aveva bisogno, segnando subito un gol. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex Juve e Fiorentina Valeri Bojinov ha parlato del classe 2000: “L’ho conosciuto al Partizan Belgrado. Non aveva neanche sedici anni, eppure aveva già la testa di un big. Diceva che sarebbe diventato il nuovo Ibrahimovic e che un giorno avrebbe giocato con la Juve“. Poi il passaggio in bianconero: “L’ho sentito al telefono, a fine gennaio ha compiuto 22 anni. Gli ho fatto gli auguri e abbiamo scherzato un po’: mi ha sfottuto, dicendomi che a Torino nessuno si ricorda di me… Siamo grandi amici. Gli ho spiegato che questo è il momento più importante della sua carriera, la Juve è una famiglia e, anche quando non vince, rimane uno dei migliori club al mondo”.
Vlahovic è un giocatore dalla grandissima personalità, tanto che ha scelto la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo: “Non è un caso. Alla stampa ha dichiarato che non significa niente. Personalmente credo si tratti di una mossa di marketing voluta dalla società. Dopo l’addio di CR7, serviva un colpo ad effetto: l’acquisto di Vlahovic è arrivato nel momento giusto, la scelta del numero 7 pure. Per Dusan sarà una nuova sfida, che lo porterà a cercare di fare sempre meglio. Ora vuole dimostrarsi all’altezza del suo predecessore, per poi provare a fare anche di più”.
Chiosa finale su Dybala: è il partner giusto? “Assolutamente sì. Per questo motivo spero che alla fine Paulo rimanga in bianconero. Nel calcio di oggi i top club giocano così, con un centravanti forte sia fisicamente che tecnicamente, affiancato da un dieci con tanta qualità. Già contro il Verona mi è sembrato ci sia un’ottima intesa, è bello quando vedi due giocatori aiutarsi e completarsi a vicenda. Ma attenzione anche a Morata: ha caratteristiche diverse da Vlahovic e ha fatto una grande partita. Un tridente così fa paura a chiunque”.