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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il difensore dell’Hellas Verona Ceccherini ha parlato di Dusan Vlahovic. I due, infatti, si conoscono, compagni di squadra alla Fiorentina. Come si ferma il bomber serbo? “Quando abbiamo affrontato la Fiorentina l’ha marcato molto bene Casale, senza avergli dato consigli. Non ce n’è stato bisogno. Siamo riusciti a contenerlo, gli abbiamo concesso solo qualcosa, e ci sta, per un attaccate del genere. E comunque quando giocavo con lui non era così forte. Quando c’ero io era ancora un po’ acerbo. È cresciuto in modo incredibile. Com’era in allenamento? Diciamo che non andavamo molto d’accordo, perché entrambi entravamo sempre abbastanza duri. Quante botte! A nessuno dei due piaceva tirare indietro la gamba. Comunque ce le davamo in silenzio, quello che succedeva in allenamento restava tra noi. Diciamo che ero più amico con altri”.
“Era giovanissimo, veniva dalla Primavera e me lo ricordo: non si fermava mai – ha continuato Ceccherini. Per questo ogni tanto era un po’ irruente, aveva voglia di spaccare tutto. Ha fatto una crescita enorme in una stagione. Me lo aspettavo, proprio per la sua voglia che aveva di sfondare ma non credevo così in fretta. Venti gol in stagione non li fai per caso. Non ha paura di niente, entra sempre, fisicamente è forte e dunque devi prendere la distanza giusta per cercare l’anticipo o contrastarlo senza farlo girare perché se parte son dolori”. E’ già sui livelli di top player di fama internazionale come Mbappe e Halaand? “Non lo so, è il secondo anno. Diamogli un po’ di tempo. Le qualità le ha tutte e ha ancora grandi margini di miglioramenti, dipende da lui. Alla Fiorentina c’era un gioco improntato su di lui, ora dovrà trovare i nuovi meccanismi con la squadra”.
All’andata contro la Juve ha vinto il Verona: “Forse perché le grandi giocano più aperte e troviamo più spazi. Con le “piccole”, tra virgolette, che si chiudono nella loro metà campo facciamo più fatica”.