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Per il quarto anno consecutivo la Juventus ha visto terminare il proprio percorso europeo contro una squadra sulla carta abbordabile. Prima l’Ajax di de Ligt nei quarti di finale, poi Lione, Porto e Villareal agli ottavi dei tre anni successivi. Un tempo la maledizione bianconera era quella di perdere le finale, ora sarebbe già tanto arrivarci in finale. La Juventus sembra aver perso la mentalità vincente, distrutta dopo tanti anni di insuccessi europei. Forse ha ragione Sacchi: serve una cambio repentino nell’idea di gioco. In Serie A la Juventus riesce ancora a vincere grazie alla sua rosa di livello, ma in Champions League serve qualcosa in più.
Ieri contro il Villareal i bianconeri nel primo tempo hanno cercato di dominare la partita, andando più volte vicini al gol del vantaggio. La squadra di Emery si è però chiusa in difesa, lasciando pochi spazi ai bianconeri per colpire. Nella seconda frazione il gioco della squadra di Allegri ha perso di efficacia e il Villareal in contropiede ha trovato l’azione che ha portato al gol dell’1 a 0. Un semplice errore ha compromesso la partita. La Juventus è andata nel panico, incapace di ribaltare il risultato. Per mesi Allegri è stato accusato di essere l’artefice di un gioco troppo difensivo, quasi anacronistico. Ironia della sorte, ieri il Villareal ha battuto la Juventus al suo stesso gioco: il vecchio catenaccio e ripartire.
In quest’ottica è quasi comprensibile perchè i bianconeri contro le piccole faccia così fatica: abituata a difendersi e colpire in contropiede, la Juventus con il pallino del gioco in mano non sa più come attaccare. Sarebbe stato meglio affrontare una big? Visto il 5 a 0 contro il Chelsea forse no. Lo stile di gioco della Juventus in Serie A può anche andar bene… In Europa serve qualcosa in più. Riusciranno mai a cambiare?