Sebastiano Vernazza, nel suo editoriale su La Gazzetta dello Sport, ha analizzato il caso Pogba. Ecco le sue parole sul calciatore della Juventus: “Allo stato non si può escludere nulla. Né la scorciatoia del doping né all’opposto la pista di una leggerezza, imputabile a Pogba o a una figura terza disattenta. Quel che ci aspettiamo è la velocità di indagine e di giudizio. Nessuno merita di galleggiare troppo nel limbo dell’attesa, non oggi, un’epoca in cui tutto è accelerato”.
Chiarezza in tempi rapidi per Pogba
Il giornalista ha sottolineato la necessità di poter giungere presto a una conclusione per il giocatore della Juventus. Per Vernazza capire se l’assunzione del testosterone è stata un azione volontaria non dovrebbe essere complicato al giorno d’oggi. Ecco le sue parole: “Nel rispetto delle procedure, degli accertamenti e degli interrogatori, ci auguriamo che si faccia in fretta a chiarire la dinamica. Volontarietà o incidentalità? Non dovrebbe essere difficile, specie se di mezzo ci sono delle medicine. Per quanto proibite a sportivi professionisti; a meno di una ricetta che ne autorizzi l’impiego. Sarebbe folle se Pogba, a 30 anni e con tanto passato dietro le spalle, campione del mondo con la Francia nel 2018, avesse ceduto alla tentazione del doping, e se però è inciampato, è giusto che venga punito con il massimo della pena, quattro anni di squalifica e fine della corsa. Chiediamo soltanto che si faccia presto e bene, che la zona d’ombra duri per un tempo equo e sopportabile, che il sospetto non si prenda la scena a lungo. Il diritto alla verità, senza sconti né dilazioni”.