Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Sebastiano Bernazza ha dedicato il suo articolo alla Juventus entusiasmante. La vittoria in campionato contro l’Udinese farebbe ben sperare i suoi tifosi per il futuro.
Ecco cosa ha detto il giornalista dopo la prima partita disputata dalla Juventus in campionato: “La Juve da scudetto a patto che insista con il cambiamento. Senza l’Europa, con l’Italia come unica meta: è naturale, quasi obbligatorio candidare la Juve allo scudetto. La vittoria di Udine ha aggiunto un altro elemento, la conversione di Massimiliano Allegri a un calcio aggressivo e costruttivo. La traiettoria di Allegri è curiosa. Allegri nasce come allenatore “giochista”, sotto l’ala di Giovanni Galeone. La Juve allegriana della scorsa stagione era inguardabile, involuta, e non vale giustificarsi con le vicissitudini giudiziarie e la penalizzazione. (…) Quest’estate la svolta, intravista nella tournée americana e deflagrata nel primo tempo dell’altra sera in Friuli. Una Juve cattiva in senso buono: pressing “alto” costante, riconquista veloce della palla, rapidità al passaggio. (…) La Juve è differente, non scappa più dal pallone, lo ricerca perché sa come farlo circolare. Un ribaltone culturale. Nell’estate del gioco ritrovato, bisogna però chiedersi se questi giocatori siano adatti a reggere il cambiamento. Danilo-Bremer-Alex Sandro, il trio difensivo dell’altra sera, fa balenare l’immagine dell’usato sicuro”.
Successivamente Bernazza ha analizzato lo status quo della Juventus del post Udinese: “Basterà? Non ne siamo sicuri. Ci pare che serva un centrale forte, specie a sinistra, nella casella di Alex Sandro. (…) In attacco è corretta l’intuizione di impiegare Federico Chiesa come seconda punta e di sgravarlo dalle fatiche dei su e giù a tutta fascia. Gli esterni di un 3-5-2 sono esposti alla consunzione, quasi tutti non durano più di un’ora e vengono sostituiti. L’esplosività di Chiesa va sfruttata negli ultimi 30 metri. Meglio insistere con la formula vista a Udine, anche perché formerà una mentalità europea, il limite storico del club. In attesa di ritornare in Champions, la Juve sfrutterà il vantaggio di un’annata senza Champions. Limitato dispendio di energie, abbassamento dello stress, niente viaggi estenuanti e recuperi faticosi. La Juve può dedicarsi al giardino di casa, il suo habitat. Diversa, libera, pericolosa. Da scudetto”.
Cristiano Giuntoli, dirigente della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri, parlando anche del calciomercato.
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