Il nuovo allenatore della Juve Igor Tudor si è presentato in conferenza stampa: “Voglio dare tutto e non deludere nessuno, ringrazio tutta la dirigenza. È un club che tutti vorrebbero allenare, vogliamo lavorare e fare bene. Credo tanto in questa squadra. Sappiamo che momento stiamo vivendo ma non ci sono scuse. Non l’ho mai cercate, ho sempre voluto le sfide”.
Su Vlahovic: “Si tratta di un giocatore fortissimo, sono felice di allenarlo, ha tutte le doti che deve avere un giocatore di prima classe. Viene da un momento così, abbiamo parlato e ci siamo messi a lavorare. Ha voglia di ripartire. Lui e Kolo Muani possono giocare insieme“.
Su Yildiz e Koopmeiners: “Quando un giocatore è forte è facile trovargli un ruolo. Ho visto tutti i giocatori dispiaciuti per l’addio di Motta ma vogliosi di ripartire. Loro due hanno qualità importanti e possono fare gol, fare la differenza, giocare vicino alla porta. Proverò a farli rendere di più. Sapete tutti le qualità di Koopmeiners, quest’anno ha fatto alcune gare meglio e altre peggio, come tutta la squadra”.
Sul capitano: “Tutti devono prendersi le responsabilità e andare nella stessa direzione. Il capitano sarà Locatelli, poi ci saranno altri due, tre nomi”.
Sul lavoro: “Dobbiamo lavorare su tutto, bisogna avere spensieratezza ma anche mentalità e cattiveria. Non dobbiamo trascurare niente”.
Sul modulo: “In carriera ho difeso a 4 e a 3, marcando a uomo e a zona. Bisogna trovare l’assetto giusto per i giocatori che uno ha a disposizione. L’importante è lo stile di gioco. Non bisogna rinunciare a niente, voglio che i giocatori si divertano, che si segni un gol in più. Ma bisogna anche correre e difendere. Mi piace attaccare con tanti uomini, ma anche non prendere gol. Serve un lavoro completo”.
Sulla sfida contro il Genoa: “Sono convinto che faremo bene, ma sarà una partita difficile. Vieira è riuscito a trasmettere le cose giuste ai suoi uomini, li rispettiamo ma siamo consapevoli dei nostri mezzi”.
Su Kolo: “Giocatore fortissimo. Ci siamo conosciuti ieri, sono contento di averlo”.
Su Thuram: “Ieri ho parlato con sua padre, mi ha detto di dargli uno schiaffo se fa qualcosa di male. Giocatore forte e umile“.
Sulla mentalità: “Qualcuno l’ho conosciuto ieri, non posso dire in qualche ora come sono le persone. Chiaro, generazioni sono diverse, non di calciatori ma anche di giovani che arrivano. Chiaro che prima c’era tanta più personalità, ovunque. Però va anche detto che si è intrapresa una strada di cambiamento, quando ci sono tanti giocatori il percorso di crescita di una squadra può rallentare. Alla Juve, non frega a nessuno se sei giovane o vecchio: devi vincere. Questo vale per tutto. La Juve fa le cose giuste scegliendo le persone giuste, se si sbaglia persone non si fa bene. Qua, invece, c’è stata sempre questa forza, a partire dalla gente ai vertici. Ricordo bene la cultura della Juve 1990/2000: c’era sempre voglia di vincere, sia in Champions che contro squadre meno forti. Mi metto ad aspettare per fare una terapia, il lettino si libera e arriva Zidane: io mi sposto, lui però mi prende e dice che tocca a me. Poi, dopo un allenamento, prendo le calze e le butto via. Arriva Del Piero e mi dice di metterle in ordine. Sono due cose belle dei miei tempi, così vi ho raccontato due curiosità”.