Juve, Thiago Motta: "Vlahovic non recupera per il Milan"

Juve, Thiago Motta: “Vlahovic non recupera per il Milan”

Thiago Motta, Juventus
In conferenza, l'allenatore della Juve, Thiago Motta, ha presentato la partita contro il Milan nel quale non sarà a disposizione Vlahovic

Alla vigilia del match di Seria A contro il Milan, in programma a San Siro domani alle ore 18.00, l’allenatore della Juventus, Thiago Motta, è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue risposte ai giornalisti presenti in sala.

Come ha visto i giocatori che sono rimasta qui durante la sosta e quelli che sono tornati dai rispettivi impegni delle Nazionali?

“Quelli che sono rimasti gli ho visti molto bene. Abbiamo fatto allenamenti individualizzati e anche una partita contro l’Under 17 che è stata molto interessante. Anche quelli che sono rientrati gli ho visti molto bene, con la voglia giusta di rimettersi subito alla partita di domani, per la quale servirà concentrazione. Siamo determinati a fare una grande partita domani”.

Quanto le pesa dover stravolgere le caratteristiche dell’attaccante centrale dall’inizio e sul lungo periodo? Andrà a scegliere Weah come ha fatto spesso nell’ultimo periodo? Ritiene che nella rosa ci sia qualcuno più simile a Vlahovic?

“Tutti i miei giocatori hanno caratteristiche diverse, al di là che siano attaccanti, difensori o centrocampisti. Questa è una cosa interessante perché da alternative e soluzioni diverse e sarà così anche per domani. Sicuramente Dusan non farà parte del gruppo come Glaison, Nico, Arek, Douglas, Juan e Vasilije. Tutti gli altri sono disponibili per domani per iniziare la partita o entrare in corso e aiutare la squadra”.

Come sta Vlahovic? Può rientrare contro l’Aston Villa? Cosa ne pensa delle dichiarazioni rilasciate in Serbia e sulla sua preferenza di giocare accanto a un altra punta?

“Non so se rientrerà contro l’Aston Villa. Di sicuro non sarà con noi domani. Speriamo di recuperare sia lui che gli altri il più presto possibile. Ho fiducia in tutti i miei giocatori che sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno sia in fase difensiva che fase offensiva. Su questo siamo tutti d’accordo, ovvero che sia un obbligo e un dovere e non un opzione”.

Con un campionato con così tanti competitors per lo Scudetto, gli scontri diretti saranno più importanti? Le dispiace avere così tante assenze per una partita così delicata? Servirà un extra sforzo da parte dei suoi ragazzi?

“Non ho nessun dubbio sul fatto che dobbiamo e continueremo a dare qualcosa in più sempre. Domani sarà una bellissima partita da giocare, nel quale tutti vogliono partecipare ed essere in campo. I privilegiati che potranno esserci daranno il massimo. Mi dispiace tanto per i ragazzi che non possono essere presenti in questo momento per infortuni, ma comunque stanno cercando di recuperare al più presto e al meglio possibile per tornare in gruppo con la squadra. Domani entreremo in campo facendo la nostra partita per portarla dalla nostra parte”.

Quanto è preoccupato da tutte queste assenze pensando anche al filotto di gare che vi aspetta? Quanto la preoccupa che giocatori con infortuni muscolari come Gonzalez e Douglas Luiz stiano impiegando più tempo del previsto nel recuperare?

“Stanno impiegando il tempo che ci vuole per ognuno di loro e per la loro caratteristica e la loro lesione. Sia il nostro staff medico, sia i nostri giocatori danno il massimo per recuperare ed essere a disposizione del gruppo. Sono concentrato sulla partita di domani: per tutte le altre avremo tempo di pensare, di preparare e di gestire. Determinazione totale per affrontare una grande partita contro una squadra forte come il Milan“.

Il centrocampo è il reparto dove ha possibilità di scelta: come spiega lo scarso impiego di Mckennie e soprattutto di Fagioli, il quale nelle ultime tre partite non è sceso in campo neppure per un minuto? Mancanza di qualcosa in allenamento o perché gli altri stanno facendo molto meglio?

“Hai già dato la risposta. Gli altri stanno meglio in questo momento ed è per questo che giocano. Anche gli altri che sono in panchina sono importanti perché la partita si gioca per 95′ minuti e, quando sono entrati, hanno aiutato la squadra. E’ quello che dico sempre: puoi giocare 90′ minuti o 15′ minuti ed essere altrettanto decisivo. Questo è quello che stanno facendo. Quelli che hanno iniziato ultimamente, Khephren, Manuel e Koop, lo hanno fatto perché stanno molto bene. Faggio e West devono continuare a lavorare ed aiutare la squadra quando entrano durante la gara o se iniziano la partita; lo possono fare perfettamente, dando il loro contributo alla squadra e farla funzionare nel modo giusto”.

Considerate le tante assenze può essere un ulteriore prova di maturità per il suo gruppo?

“E’ una partita nel quale dovremo dare tutti un qualcosa in più. Siamo in un momento dove abbiamo perso per lunghissimo tempo un altro ragazzo e mi dispiace per lui, che è Juan; tutti gli altri gli recupereremo sicuramente prima. Juan come Gleison ha un infortunio dove si perde tanto tempo e, per questo, tutti noi dovremo dare qualcosa in più per non far notare queste assenze che avremo in questo periodo. Daremo sempre il massimo con impegno”.

Come cambierà il modo di attaccare senza una punta tipica punta come Vlahovic? Per una squadra come la Juve non è anomalo che non ci sia un giocatore con caratteristiche simili in panchina al netto dell’infortunio di Milik che ha uno storico di infortuni molto importante?

“Gli infortuni fanno parte del gioco. Adesso è toccato anche a Dusan avere questo problema. Noi giocheremo la partita come abbiamo sempre giocato, difendendo e attaccando insieme, non portandola dove conviene al Milan, una squadra molto forte collettivamente, che sta bene e ha un allenatore molto preparato. Noi metteremo in pratica ciò che conviene a noi, cercando di limitare i loro punti di forza. Per tutto il resto noi andiamo avanti facendo le cose nel modo giusto”.

Con una classifica anomala per i punti che racchiudono le squadre al vertice, conferma le sue dichiarazioni di vedere Inter e Napoli avanti o si aspetta delle eventuali sorprese? L’abbiamo vista all’ATP finals: chi è il Sinner della sua Juventus?

“Quello che vedo oggi è che è un campionato molto equilibrato e vedremo come sarà quando ci avvicineremo alla fine del campionato. Questa competizione fra le squadre fa bene sia a noi stessi, sia al pubblico. Noi dobbiamo provare a continuare ad andare così, dando il nostro massimo, cercando di fare delle belle prestazioni e come Juventus avere il risultato che conviene a noi. Più risultati positivi, meglio è.

Per quanto riguarda il Sinner della nostra quadra: non mi piace fare paragoni. Non lo faccio mai. Sinner è Sinner, in questo momento un fenomeno del tennis e dello sport. Noi abbiamo tantissimi ragazzi che stanno facendo bene, ma non fa parte di me paragonare e penso non faccia bene ne all’uno ne all’altro. Abbiamo tantissimi giocatori forti e tantissimi giocatori che hanno ambizione, con la cultura del lavoro, che si impegnano al massimo e che sono responsabili. Questa è la strada giusta che dobbiamo continuare. Spero anche per Sinner che continui a fare quello che sta facendo, continuando la sua carriera eccezionale che ha iniziato.

Cosa le preoccupa di più del Milan? Come si ferma Leao?

“Il Milan è molto forte in transizione. Hanno giocatori con questa caratteristica, tanto tecnica come fisica, per mettere in difficoltà tantissime squadre. La loro transizione è una cosa alla quale dobbiamo fare molta attenzione, che sia Leao, Morata, Loftus-Cheek o Pulisic. Hanno tutti giocatori di qualità e noi a livello collettivo dobbiamo essere bravi a capire le situazioni di gioco, quando pressare bene, quando ricompattarsi e non lasciare tanti spazi, soprattutto la profondità. Lo faremo come sempre abbiamo fatto. Non siamo una squadra che fa l’uno contro uno e l’individuale, anche se succede durante la partita quando affrontiamo il nostro avversario diretto. Bisogna sempre avere l’aiuto del compagno e della squadra. Così proveremo a fare domani”.

Ci racconta la crescita di Weah? C’è un aspetto che la rende più orgoglioso del suo percorso?

“Mi piace in questo momento tutto quello che fa. Che faccia gol mi piace tantissimo. L’attaccante è importante ed è importante arrivare a finire le azioni, però tante cose altre le fa molto bene. E’ un giocatore molto interessante perché da tante alternative. Può giocare a destra, a sinistra e da prima punta. Aiuta, è generoso, responsabile, capisce nel momento di cosa ha bisogno la squadra, cosa sono le consegne e cosa chiediamo alla squadra a un certo momento della partita. Siamo contenti che lui sia in forma, che sia con noi e deve continuare così, sia giocando dall’inizio che entrando in corso per poter aiutare la squadra”.

Si aspettava un rendimento di questo tipo di Kalulu? Le sembra un giocatore cresciuto molto anche in leadership?

“La cosa più importante è che lui è sempre voluto venire. Dal primo giorno che è arrivato si è messo a disposizione del gruppo. E’ capace di coprire tante posizioni nella nostra zona di difesa perché è un ragazzo sia intelligente, sia disponibile, sia generoso e anche leader a suo modo. Parla poco, ma quando parla lo fa nel modo giusto, con il tono giusto, cercando sempre di costruire e di aiutare. Siamo molto contenti di avere lui nel gruppo.

Deve continuare allo stesso modo, lavorando nella stessa maniera dal primo giorno fino a oggi. Non deve cambiare niente e deve continuare ad aiutare la squadra. Onestamente, è uno dei ragazzi della squadra che giocando tante partite riesce a mantenere il livello in tutte. Non è facile sia fisicamente e soprattutto mentalmente. Non è facile e lui è capace di farlo: per questo gioca in una squadra di altissimo livello come la Juventus“.

Viste le diverse assenze, ci sarà qualche giocatore della Next Gen o dell’Under 20 che si allenerà in pianta stabile con voi?

“Vediamo. Stiamo analizzando e stiamo cercando la possibilità di giocatori che possono stare con la prima squadra sempre nell’ambito del merito. Non portiamo un giocatore giusto per portarlo perché abbiamo bisogno. Portare un giocatore del settore giovanile in prima squadra penso sia un bene per il giocatore come per il club. Non sarebbe ne, giusto, ne interessante, ne produttivo portare un ragazzo giusto per portarlo. Lo portiamo se lavora molto bene, si merita di venire in prima squadra e sia d’esempio anche agli altri che stanno lì e potrebbero venire e seguire questa strada qua. La prima cosa che guardiamo è l’atteggiamento del giocatore”.

Conosceva già il pensiero di Vlahovic o è venuto a saperlo come noi dai media? C’è stato un incontro con lui per parlarne?

“Abbiamo parlato e siamo d’accordo e la cosa importante è quest’ultima. Qua corriamo tutti, attacchiamo tutti insieme e difendiamo tutti insieme. Andiamo avanti e siamo nella stessa direzione, quella giusta. Ho fiducia in tutti i miei giocatori, Dusan compreso”.

Le fasce saranno le zone cruciali per imporre il proprio gioco? Quanto è stato vicino al Milan quest’estate?

“Non sono mai stato vicino al Milan. Sulle fasce dobbiamo giocare bene, sia difensivamente che offensivamente, perché sappiamo la nostra forza, ma anche la loro. Anche il cuore del gioco è importante e lo è il predominio lì. Hanno giocatori che lo fanno molto bene: Fofana, Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic che può giocare in quella zona perfettamente. Però è anche un nostro punto di forza, che da equilibrio alla nostra squadra e sappiamo che dobbiamo competere al massimo su ogni situazione del gioco”.

 

 

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