Juve, Thiago Motta: "L'obiettivo è essere competitivi contro tutti"

Juve, Thiago Motta: “L’obiettivo è essere competitivi contro tutti”

Thiago Motta, Juventus
In conferenza, ha parlato l'allenatore della Juventus, Thiago Motta, spiegando quale sia l'obiettivo dei bianconeri per la Champions League

Alla vigilia del match di Champions League contro il Psv Eindhoven, è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore della Juventus, Thiago Motta. Di seguito le sue risposte alle domande dei giornalisti presenti in sala.

Quali sono le sue emozioni per questo esordio?

“Inizio con grande orgoglio, in casa contro una buona squadra. Come ha detto Manuel (Locatelli ndr) non vedo l’ora di cominciare questa partita. Siamo due squadre con voglia di giocare a calcio. Per noi e per il pubblico vogliamo fare una grande partita per portare il risultato dalla nostra parte”.

Quanto conta l’esperienza per una partita come questa? A Empoli ci sono più responsabilità a livello di gioco o dei singoli?

“Nel calcio conta tutto. L’esperienza, l’entusiasmo, la voglia, l’atteggiamento, la qualità tecnica e il fisico. Contano tante cose che fa che una squadra stia più o meno bene. Contro l’Empoli abbiamo fatto una buona prestazione non avendo il risultato che volevamo noi. Rimane il passato e il capitolo è chiuso. Pensiamo alla partita di domani”.

Qual è l’emozione che si sta vivendo all’interno dello staff dopo il percorso che avete coltivato insieme?

“Ci sentiamo molto bene. Abbiamo iniziato questo lavoro per arrivare a vivere delle emozioni come stiamo vivendo e vivremo domani. Abbiamo grande felicità e orgoglio per essere arrivati a questa opportunità, iniziando una bellissima competizione contro una buona squadra, vivendo una grande partita e cercando di portarla dove vogliamo noi e non dove la vogliono loro”.

Questo nuovo formato della Champios le piace? Inciderà molto di più sul campionato?

“Il formato di prima mi piaceva tantissimo, ma mi piace anche questo. Affronteremo squadre diverse ed è un lavoro sicuramente diverso proprio per questo motivo, però è stimolante e bello perché possiamo conoscere e studiare cose diverse da quelle che abbiamo visto fino ad oggi. Per il campionato non penso che incida, ma che cambi poco. Perché affrontando partita per partita, pensiamo solo a quella di domani e avremo sempre il tempo di lasciare indietro la partita precedente e focalizzarci a quella successiva, facendoci trovare pronti”.

Contro un avversario come il Psv, quanto può essere importante un pizzico di spensieratezza? Come la stanno vivendo dal punto di vista psicologico gli esordienti della Champions?

“Innanzitutto dobbiamo avere lo stesso rispetto che abbiamo avuto per tutte le squadre affrontate fino ad oggi. Poi dobbiamo pensare a noi, a cosa dobbiamo fare ed essere concentrati su quello che noi dobbiamo fare in campo per non dare e lasciare comodità a una squadre che quando ha la palla si trova a suo agio perché sono abituati a giocare e venire avanti con tanti giocatori di qualità e bravi a giocare tra le linee. Noi recuperando la palla dobbiamo sfruttarla molto bene, capendo il momento della partita, quando dobbiamo attaccare veloci e quando dobbiamo mantenere noi il possesso, andando a giocare nella metà campo avversaria, portando questa squadra a fare una partita diversa da quella che sono abituati a fare loro”.

Essendo meno padroni del proprio destino? Il pareggio vale meno in questo format di competizione?

“Può essere. Chi lo sa? Non si è mai disputato questo formato. L’importante è iniziare bene domani che significa fare quello che sappiamo fare, arrivando a una prestazione che porti il risultato dalla nostra parte. Poi dopo penseremo alla prossima e così fino alla fine”.

Alcune peculiarità tattiche del Psv vi costringeranno ad alcune attenzioni particolari?

“Come abbiamo fatto fino ad oggi. Dobbiamo essere squadra quando difendiamo e andare avanti insieme quando facciamo pressione. Dobbiamo capire quando è il momento di compattarsi e non lasciare spazi tra le linee. Cambia poco. E’ diverso l’avversario e le sue qualità, ma per il resto rimaniamo la squadra che vogliamo essere, dando continuità alla squadra che siamo stati fino ad oggi, migliorando alcuni aspetti e dando continuità ad altri, mettendol tutto in pratica”.

Che impressione ti ha dato Koopmeiners? Come ti aspetti da lui?

“Mi aspetto quello che mi aspetto da tutti gli altri. Lui sta bene e la squadra sta bene. Domani se giocherà darà il suo massimo come i compagni. E’ concentrato su quello che deve fare. In estate ha fatto un grande sforzo per arrivare alla nostra squadra. In questo momento è un in più, di qualità. Abbiamo solo giocatori forti in questa squadra e insieme possono fare grandi cose”.

Hai già lavorato con Jerdy Schouten: sei sorpreso dei progressi che ha fatto? Siete rimasti in contatto?

“Sì, abbiamo un rapporto. Quando ho firmato per la Juventus mi ha mandato un bellissimo messaggio. Non mi sorprende niente. Non mi sorprende il livello e la carriera che sta facendo. E’ un ragazzo che, al di là delle sue qualità come giocatore, è molto disponibile per affrontare situazioni diverse visto che nella sua squadra gioca anche come difensore centrale. Ha grande qualità tecnica ed è sicuramente di grande aiuto a una squadra forte, quella che affronteremo domani. Gli auguro il meglio, ma non per domani in quanto avversari sul campo. Per il resto è un grandissimo giocatore e ragazzo”.

Koopmeiners è già al 100% della condizione fisica anche se non si è allenato in gruppo per circa un mese?

“Non sembra che non si sia allenato per un mese perché da quando è arrivato sta molto bene. Si è inserito sin da subito molto bene nel gruppo, capendo cosa deve fare in mezzo al campo con i compagni e mostrando grande disponibilità. Mette tutte le sue qualità per la squadra. Fisicamente lo vedo molto bene e ha giocato 95′ minuti nell’ultima partita. Ha già giocato in casa entrando contro la Roma. Lo vedo molto bene come il resto del gruppo. Tutti quelli che sono convocati possono giocare perché stanno molto bene e si allenano molto bene. Gli undici che partiranno titolari inizieranno sicuramente una bellissima partita e faranno molto bene”.

La Juventus non vince questa competizione dal ’96: è difficile rimanere nel top di questa competizione con la pressione che l’accompagna?

“Non credo che sia la pressione, ma c’è una storia bellissima che accompagna questa maglia, non solo in Italia ma anche in Europa e a livello mondiale. Ci sono tanti tifosi e tante cose fatte bene e questa storia ora la portiamo noi in modo positivo. Oggi inizieremo una competizione completamente differente dal campionato e siamo focalizzati sulla partita di domani. Tutto il resto conta relativamente poco perché l’importante è fare una buona partita contro l’avversario di domani, cercando di imporre il nostro gioco e portare la partita dalla nostra parte”.

Cosa pensa del gioco e della squadra del Psv?

“Affronteremo una buona squadra, offensiva, con giocatori di qualità di cui abbiamo grande rispetto e che affrontiamo con grande entusiasmo ed energia che serve per iniziare la partita a affrontarsi nel campo per vedere il livello. Giochiamo in casa, stiamo bene, nella strada giusta. L’atteggiamento è giusto sia in allenamento che in partita e domani sarà una partita diversa come lo sono tutte le partite”.

Come sta vedendo Vlahovic dal punto di vista psicologico?

“Sta vivendo bene. L’importante è accettare le cose come stanno e le critiche come vengono, andando avanti. Ha fatto gol, ne farà sicuramente degli altri, l’importante è che continui con lo spirito che ha in questo momento e che continui ad aiutare la squadra. Se ad oggi non abbiamo ancora preso gol è grazie anche a lui. Se delle volte non abbiamo fatto gol non è solo responsabilità sua, ma anche a partire dal nostro portiere. Quella di ripartire da dietro bene, giocando bene a calcio con difensori e centrocampisti per poi far arrivare a lui una palla pulita o nelle migliori condizioni per fargli fare gol. Per come la vedo io, nel calcio la fase difensiva come quella offensiva è responsabilità di tutti. Lui in questo momento sta bene e deve continuare così. Deve accettare le critiche che fanno parte del nostro lavoro e continuare così, come sta già facendo”.

Quanti punti serviranno per raggiungere i livelli più alti possibili di questo girone? Dove collocherebbe il Psv a livello europeo?

“Non lo so. Sarebbe dire una cosa senza alcuna certezza. Il livello lo vedremo domani. Posso dire, per quello che ho visto, che è una squadra forte, offensiva, con buoni giocatori e domani ci confronteremo in campo. Sono stati fatti degli studi e per arrivare primi nel gruppo dovrebbero servire 23 punti per la qualificazione diretta. Però non so come sia stato fatto e non mi preoccupa per niente. Penso solo a domani e fare bene. Dopo penseremo alle prossime partite senza conti, scendendo in campo sempre per vincere e scoprire cosa avverrà alla fine”.

Può servire l’esperienza di Danilo dall’inizio? Cosa porta l’esperienza di Thiago Motta giocatore in Champions?

“Da giocatore niente. E’ passato tanto tempo e tanti anni. Danilo sta bene anche lui. Deve continuare ad allenarsi con questa determinazione per prepararsi a quando deve giocare”.

Dove può collocarsi la sua squadra a livello europeo? Fin dove potere arrivare?

“Più in alto possibile. Questo però parte da domani. Di competere con l’avversaria ed esserlo su ogni pallone. Nell’avere un idea comune sull’importanza della partita. Avere il controllo, avere la palla dalla nostra parte e controllare tutto ciò che possiamo. Il nostro grande obiettivo è essere competitivi contro tutte le squadre, iniziando dalla partita di domani”.

Cosa vorrebbe vedere in più dalla sua Juve rispetto alle ultime quattro partite?

“Alla fine il calcio è semplice. Ci sono undici giocatori che attaccano e undici che difendono. Domani vorrei vedere undici che lo fanno, che capiscono il momento di pressare insieme e quando non c’è da farlo di compattarsi essendo generosi e solidali. Vorrei che proteggessimo la nostra porta come abbiamo fatto sempre e quando abbiamo noi la palla ed è il momento di fare la differenza, volere la palla e farla. Quando c’è da attaccare di farlo insieme e velocemente. Quando invece c’è più possesso e controllo del gioco, di dare il tempo alla squadra di arrivare nella metà campo avversaria, sviluppando un gioco che dia tempo ad attaccanti e centrocampisti di arrivare nella metà campo avversaria e concludere le azioni. Vorrei vedere una squadra completa domani. La strada è giusta, perché l’atteggiamento è giusto, così come il modo con cui si allenano e si comportano. Domani abbiamo una bellissima opportunità di fare una bellissima prestazione come squadra”.

Si è confrontato con la società in vista di una richiesta particolare per questo esordio? Il Psv viene considerata una squadra naif: la Juve invece che squadra è?

“Non sono d’accordo con questo giudizio sul Psv. Penso sia una squadra forte e una buona squadra. Ho visto anche delle partite in precedenza in Champions League con dei giocatori che giocavano e continuano a giocare bene a calcio. Noi all’interno viviamo questo momento con grande entusiasmo, con grandissimo spirito positivo di iniziare una competizione differente con un emozione diversa, con una partita bellissima da giocare domani”.

Percepite l’entusiasmo della gente? Questo vi aiuta o responsabilizza?

“Aiuta tantissimo e i giocatori voglio fare quel qualcosa in più per loro. Sappiamo quale responsabilità abbiamo e la viviamo bene. E’ bellissimo. Tante persone verranno a vederci domani con grande entusiasmo, per vedere la loro squadra, il loro giocatore preferito e questo porta una grande energia per fare il nostro lavoro al massimo e pensare solo a domani”.

Ha immaginato a quale potrebbe essere una sorpresa di questa Champions League?

“Non ne ho idea. Neppure ci ho pensato. Le favorite sono tante, 8-10 squadre che possono vincerla. Pensiamo solo a domani, a cosa possiamo fare bene e vivere al massimo questa partita per fare una grandissima prestazione”.