Tacchinardi: "La Juve si sta incupendo. Tutti si sono limitati al compitino"

Tacchinardi: “La Juve si sta incupendo. Tutti si sono limitati al compitino”

Tacchinardi
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex Juve Tacchinardi ha parlato del momento della squadra di Allegri

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex Juve Tacchinardi ha detto: Con la sua storia e il suo Dna, partite come quella vista nella semifinale di ritorno contro l’Inter sono davvero inaccettabili, mi auguro che la società si sia fatta sentire. Dalle scelte iniziali allo spirito messo in campo la Juve ha toccato uno dei momenti più bassi della stagione. La squadra può anche perdere, ma un conto è uscire sconfitti dopo aver dato tutto, un altro è avere un atteggiamento remissivo”.

Sulle parole di Cuadrado: “Secondo me si è trattato di uno sfogo, anche perché è vero che il monitor non funzionava, ma alla fine le decisioni arbitrali si sono rivelate corrette. Cuadrado mi piace perché è un giocatore che ancora si arrabbia. In quest’occasione secondo me ha manifestato un disagio che è di tutto l’ambiente per un’annata folle, in balia delle decisioni giudiziarie. La serie di verdetti contrastanti, con relativa altalena di classifica ed incertezza sugli obiettivi, ha reso difficilissima la stagione della Juve. E ancora non è finita, visto che sono ancora aperti vari procedimenti, fra cui quello portato avanti dall’Uefa”.

Vedo una Juve che si sta incupendo. Nello spirito, prima di tutto. Secondo me tutti, da Allegri ai giocatori, si sono limitati al compitino, a partire dalla Champions. Ma la Juve non può permettersi di vivacchiare, deve dare il massimo per arrivare al massimo. Sempre, non a sprazzi. La Juve deve tornare antipatica, o se non altro metterci sempre una motivazione feroce. Il guaio sarebbe se si abituasse a non vincere. Un rischio che la società può evitare tracciando con grande chiarezza le linee per il futuro, magari puntando su giovani motivati e non su giocatori formati ma magari già appagati. Alla Gatti, per intenderci: magari tutti avessero la sua stessa fame…, ha concluso Tacchinardi.

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