Juve-Stoccarda, Thiago Motta: "Contento dell'apporto di Yildiz"

Juve-Stoccarda, Thiago Motta: “Contento dell’apporto di Yildiz”

Thiago Motta, Juventus
Alla vigilia della terza giornata di Champions contro lo Stoccarda, ha parlato in conferenza stampa l'allenatore della Juventus, Thiago Motta

Nella conferenza stampa di vigilia del match di Champions League contro lo Stoccarda, ha parlato l’allenatore della Juventus, Thiago Motta. Di seguito le sue risposte alle domande dei giornalisti presenti in sala.

Che gara bisognerà giocare domani? Che squadra è lo Stoccarda?

“Una gara completa contro una squadra che gioca bene quando gli avversari gli danno la possibilità di giocare la palla. E’ una squadra che pressa bene, soprattutto nella prima pressione. Ci sono dei momenti che si compattano spesso con un esterno che va a costruire una linea di cinque giocatori che diventa difficile da superare. E’ una squadra che mi piace nel mio modo di vedere il calcio. E’ una partita bella da giocare perché dovremo competere su chi vorrà di più il controllo del gioco e poi dovremo utilizzare bene, quando avremo noi il possesso, la palla per attaccare una squadra molto completa”.

Dopo la vittoria di Lipsia ha percepito la prima svolta della stagione?

“Li ho visto e vissuto un momento bellissimo. Perché nella difficoltà abbiamo affrontato insieme tutti, anche da quelli che non sono entrati in campo in panchina si percepiva un energia positiva che contagia quelli che stanno vicini e si è visto nel campo. Nella difficoltà siamo venuti fuori e abbiamo affrontato la partita nel modo giusto, conquistando una vittoria meritata e molto bella. Poi ogni partita ha la sua storia e siamo concentrati per fare una grande prestazione domani contro una buona squadra”.

Qual è il limite a breve termine che vuole possa superare la Juventus?

“Dobbiamo superarci in tutto. Si può sempre migliorare ogni aspetto del gioco e anche nell’aspetto umano. Serve per noi e serve per tutti, anche per voi. Se vogliamo migliorare, possiamo farlo sempre. Noi siamo così, aperti e umili. Una squadra che cresce in continuazione che lavora bene. Una squadra che affronta partita per partita e domani c’è lo Stoccarda. La dovremo affrontare al massimo, con l’atteggiamento giusto volendo giocare e fare le cose insieme nel modo giusto e al massimo”.

In una squadra dove sono tutti uguali, Kalulu è più uguale degli altri? E’ difficile giocare senza Kalulu? Il Milan vi ha fatto un bel regalo?

“Che io gli consideri tutti titolari non vuol dire che sono tutti uguali. Sono dei ragazzi diversi da cui pretendo le stesse cose. Però sono ragazzi diversi, che vanno trattati diversamente e che giocano in modo diverso”.

Avere in pugno lo spogliatoio e avere la squadra con lei è la sua prima vittoria?

“La prima vittoria è avere dei giocatori forti. E’ questa la prima vittoria che può avere un allenatore. Io ho giocatori forti. Poi nel nostro caso, nel quale andiamo tutti nella stessa direzione, sapere che i nostri obiettivi personali gli possiamo raggiungere facendo bene come squadra rende tutto molto più facile. In questo momento siamo una squadra che sa cosa vuole, che ha un grandissimo atteggiamento, soprattutto nelle difficoltà e dobbiamo continuare così”.

Quali sono i punti forti dello Stoccarda? Quali sono i giocatori da tenere sott’occhio?

“Sott’occhio tutti perché è una squadra che collettivamente gioca molto bene. Dovremo competere benissimo per avere il pallone e il controllo del gioco. E’ una squadra che si trova molto bene quando arriva a consolidare il possesso e arriva nella metà campo avversaria a giocare bene a calcio. Poi lì riescono a portare tanti uomini, tutti e due i terzini in attacco e ci possono causare dei problemi. I due mediani sono molto intelligenti nel gioco e nella costruzione del gioco. Aiutano tanto i due centrali nell’organizzazione della squadra e nel portare la palla a questi sei giocatori che vanno ad attaccare.

Difensivamente la prima pressione la fanno molto bene. E’ una squadra molto completa che sa cosa deve fare nel campo e che nella sua filosofia di gioco riesce a interpretare molto bene. Noi dobbiamo competere con loro, prima di tutto per non essere così comodi in campo e cercando di portare la partita dalla nostra parte facendo ciò che conviene a noi e non a loro.

Dobbiamo tenere la palla, lottare quando serve, difendere quando dobbiamo, pressare alti quando è il momento ma insieme e quando c’è da ricompattarsi di farlo. Dobbiamo chiudere gli spazi, non lasciarli giocare internamente, orientare la pressione, pressare, recuperare palla, avere la qualità e la disponibilità o per consolidare un possesso o per attaccare veloce. Quando siamo nella metà campo loro, metterli in difficoltà con i giocatori giusti al momento giusto per entrare soprattutto vicino all’area di rigore per creare occasioni e concludere bene”.

Yildiz ha calciato zero volte nella porta nelle ultime quattro partite: come interpreta questo dato e le va bene comunque per quello che fa per l’economia della squadra?

“Io sono contentissimo del lavoro che fa Kenan. E’ un ragazzo che mette tutta la sua qualità a beneficio della squadra. Sicuramente, come tutti noi, può fare meglio. Anche se nel calcio spesso non facciamo attenzione, anche perché l’età è relativa, è un ragazzo del 2005. In questo momento sta contribuendo tanto per la squadra e sono molto contento di averlo con noi, sia quando gioca da esterno che più dentro al campo. Sono contento del suo atteggiamento, della sua voglia di migliorarsi, dei suoi allenamenti e il modo in cui affronta le partite, tanto nella fase offensiva che quella difensiva. Nell’ultima partita qui in Champions League ha fatto un grande gol ma non solo. Oggi fa parte di un gruppo che funziona. Sono molto soddisfatto del suo lavoro e quello della squadra. Deve continuare così”.

Quali certezze ha sui titolari di domani? Può esserci Danilo?

“La so io e la sanno già loro la squadra titolare. Tutti possono essere titolari domani”.

Cambiaso può essere ancora capitano domani?

“Sì”.

Tu, Hoenes, così come Arteta e Xabi Alonso: da questa competizione può imporsi una nuova generazione di allenatori?

“Chi lo sa. Questo si vedrà solo alla fine. Significa che l’età conta relativamente. Conta quanto uno vuole credere e fare attenzione. Domani affronteremo una buona squadra con un allenatore molto preparato. Lo dimostra vedendo la sua squadra nel campo. Domani dovremo competere contro una buona squadra e tutto il resto si vedrà alla fine. Hai nominato allenatori di cui fa piacere perché con uno di loro ho giocato insieme e uno contro. Oggi stiamo allenando delle squadre in Champions League”.

Mckennie può essere più utile contro una squadra come lo Stoccarda o con una come l’Inter?

“Può essere sempre utile. Anche lui è concentrato su domani. La partita dell’Inter avremo tempo di pensarla e prepararla. Quello che conta è la prossima del nostro calendario, che è domani. Siamo focalizzati al 200% lì”.

Lo Stoccarda è una squadra che attacca molto ma concede qualcosa all’avversario: sarà una partita completamente diversa da quella con la Lazio? La Juve ha meno difficoltà contro squadre che non giocano con un blocco difensivo basso?

“Sarà sicuramente una partita diversa contro una squadra che sta bene e gioca bene. I dati di cui hai parlato mi trovano d’accordo, però devo dire che non solo la Juventus trova difficoltà con le squadre che si chiudono. Oggi è difficile trovare una squadra al mondo che se trova una squadra che si chiude ha facilità di fare tantissimi gol ed esprimere un calcio bellissimo. Penso che nessuno squadra oggi lo possa fare. Questo gioco è così ed è per questo che è bellissimo. Per questo che dobbiamo dare sempre il massimo, credere nelle nostre possibilità e nella nostra strategia nel campo e farlo fino in fondo, come abbiamo fatto nell’ultima partita. Nella difficoltà della squadra avversaria rimasta in dieci, noi gli abbiamo attaccati e siamo arrivati, ottenendo una vittoria meritata. Domani vogliamo fare una buona prestazione, giocare bene a calcio e così avremo più possibilità di vincere”.

I dati tra gol segnati e subiti in Champions e campionato sono in controtendenza: che differenza c’è tra Champions e campionato?

“Zero differenze. In ogni partita esiste una storia diversa e strategie diverse”.

 

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