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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex portiere del Chievo Stefano Sorrentino ha parlato di Paulo Dybala, che ha conosciuto al Palermo: “Premessa doverosa: non ho la presunzione di prendermi meriti. Gli dicevo sempre di calciare di più col destro, a Palermo non lo usava praticamente mai mentre ora lo fa molto di più. Poi lo stuzzicavo sui calci di rigore, perché li batteva sempre chiudendo la conclusione. Allora lo prendevo in giro: ‘Se continui a fare così poi quando giocheremo contro te lo paro’. Ci abbiamo lavorato a lungo, ha sempre avuto tanta voglia di migliorarsi e questo già lasciava intendere molte cose”.
La Juve dovrebbe rinnovargli il contratto? “Sì, lo merita – ha detto Sorrentino. Ma in ogni caso non sarebbe una decisione che la Juventus ha preso adesso. La dieci in un club del genere si dà solo ad un certo tipo di calciatori, come Platini e Del Piero prima di lui. Per non parlare della fascia quando è capitano. Di lui mi ha sempre colpito la profonda intelligenza e i valori umani. È un ragazzo perbene, serio, attaccato alla famiglia. Durante la stagione in Serie B rinunciò alle vacanze per curarsi bene da un infortunio, un atteggiamento che continua ad avere oggi. Il campione comincia fuori dal campo, ben prima di mettere la palla all’incrocio. È stato bravo a maturare nel carattere. D’altronde, non sarebbe mai arrivato a certi traguardi”.
Chiosa finale su Szczesny. Il portiere polacco ad inizio stagione ha fatto una serie di errori gravissimi, salvo poi tornare sui suoi passi. La Juve fa bene a puntare ancora su di lui o dovrebbe cominciare a guardarsi attorno? “Sì assolutamente, è un portiere di personalità, ha carattere, è un uomo spogliatoio. Le sue qualità tecniche poi non le scopriamo di certo oggi. E c’è anche Perin”.