Nella giornata di ieri la Juve ha trovato la sua quarta vittoria consecutiva, dopo aver battuto rispettivamente Spezia, Samp e Chelsea, sono arrivati anche i 3 punti nel derby contro i granata. A firmare la rete decisiva ci ha pensato il neo acquisto Manuel Locatelli, al suo primo gol in un derby, arrivato per giunta a 3 minuti dal 90°, cosi come si erano conclusi gli ultimi precedenti tra Torino e Juventus, con i bianconeri che sferrano il colpo letale negli ultimi minuti di gioco.
Ad analizzare il match di ieri è stato anche il noto giornalista Mario Sconcerti, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni sulle colonne del Corriere della Sera, dove ha fatto anche il punto della situazione per quando la Vecchia Signora recupererà anche gli infortunati Dybala e Morata.
“Torna il rumore della Juve, ma l’Inter continua a sentirlo da lontano. Il Torino gioca benissimo nel primo tempo quando riesce a entrare tra le linee profonde della Juve e a portare dentro disordine. Poi Allegri corregge la squadra e fa un passo avanti sulla strada iniziata contro il Chelsea. Mette fuori Kean, non male fino a quel punto, ma fine a se stesso, e sposta Bernardeschi alle spalle di Chiesa come centrocampista più avanzato. Bernardeschi ha classe e oggi anche voglia di lottare. Pulisce palloni per qualunque ripartenza e mette in inferiorità numerica il centrocampo del Torino. È la mossa che decide la partita. Juric spaventa la Juve nel primo tempo ma si consuma e non tiene ritmo abbastanza a lungo, fino a una conclusione ingenerosa ma legittima della partita. La Juve è ritrovata come intelligenza tattica, non è più dominatrice, va spesso in confusione nel primo tempo, ma conferma di avere linee tecniche nuove, non di potenza, ma di esatta convenienza. Non si discute più sui suoi squilibri. Allegri va avanti con Locatelli in mezzo al blocco della squadra ma per chiudere l’argomento della leggerezza ha messo più sostanza, quasi un centrocampo a sei con Cuadrado-McKennie-Locatelli-Rabiot-Bernardeschi-Alex Sandro. Ognuno su metri diversi, ma tutti uniti nel contenere l’avversario e ripartire. Non so quanto possa reggere, cosa ne sarà dello schema coi rientri di Morata e Dybala, ma l’idea rende questa Juve una squadra nuova e a tratti sorprendente. È la terza vittoria di fila e la prima volta dopo 20 partite che la squadra non prende gol in campionato. Non è ricominciato niente, ma il lavoro può adesso continuare, ha trovato un senso”.