Juve, senti Branchini: "Haaland vale più di 100 milioni. Ecco dove lo vedrei bene" - JuveNews.eu

Juve, senti Branchini: “Haaland vale più di 100 milioni. Ecco dove lo vedrei bene”

Haaland con la maglia del Borussia Dortmund
Le dichiarazioni dell'intermediario di mercato ai microfoni della Gazzetta dello Sport

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Il sogno di mercato dei top club europei, tra cui la Juve, per l’attacco, inutile nasconderlo, è il norvegese Erling Braut Haaland. Il ragazzo non ha sofferto il salto dal Salisburgo al Borussia Dortmund, dimostrando di avere un fiuto del gol che appartiene a pochi altri giocatori. Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l’intermediario di mercato Giovanni Branchini ha così parlato del ragazzo:

“Per acquistare oggi Haaland servono almeno 120-130 milioni di euro. Poi, come sempre quando si tratta di simili operazioni, dipende dal club che lo vuole e dalle richieste del giocatore. Se lascerà il Dortmund? Non so, 50 e 50. Lui, se non sbaglio, ha una clausola valida dalla prossima stagione per 88 milioni di euro. La cifra è accessibile a molti grandi club europei e dà al giocatore e alla sua famiglia l’opportunità di avere una notevole forza contrattuale. Potrebbe anche decidere di fare un’altra stagione a Dortmund.

Dove giocherà il prossimo anno? Il Psg, se vende Mbappè, può pensare a un acquisto del genere. E poi c’è sempre il Real Madrid. E i due club di Manchester, sia il City sia lo United. Anche se, per come conosco Guardiola, forse lui preferirebbe un centravanti alla Kane: meno ariete e più pronto a integrarsi con il gioco della squadra. Allo United lo vedrei proprio bene, e non dimentichiamoci che i Red Devils hanno un’ottima tradizione con i centravanti che vengono dal nord. Se ci sarà asta? No, pensando al mercato in tempo di Covid. Ma qui bisogna sfatare un tabù: il mercato del calcio era in crisi anche prima del maledetto virus, i club hanno bilanci in rosso, non possono più pagare certe cifre. Credo che non ci sia società disposta ad acquistare un giocatore per 150 milioni di euro, tanto per capirci. È in atto un ridimensionamento di cui tutti devono prendere coscienza: i calciatori, i dirigenti, i tifosi e i mezzi d’informazione”.

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