La Juventus, in attesa della seconda giornata di campionato, è concentrata sul mercato. A parlare dei bianconeri è stato l’ex Di Maria: “È stato un anno difficile per il club. Non ho mai capito quello che è successo durante la stagione. Ho provato a capirlo e fare il mio dovere quando dovevo giocare. Non ho giocato molto e alla fine mi è dispiaciuto. Ho avuto parecchi colloqui con i dirigenti della Juve, non era quello di cui avevo discusso con l’allenatore. A volte ci si rende conto che le parole non valgono molto. L’Arabia Saudita mi ha contattato e sono arrivate più chiamate. Erano offerte strepitose, ma ho scelto con il cuore, ho scelto il Benfica”.
Anche Joe Montemurro ha detto la sua sulle bianconere: “Penso che nel calcio vero non ci si debba nascondere e si debba sempre avere voglia di affrontare i migliori e oggi abbiamo giocato contro la squadra di club più forte del mondo. Per noi partite come questa sono esperienze di grande insegnamento, ci fanno capire dove vorremmo arrivare un giorno. Questo è un bellissimo torneo, siamo fieri di essere stati invitati, ringraziamo il Barcellona e gli facciamo i complimenti per quello che hanno fatto in campo. Per noi sono momenti importanti in cui imparare e continuare a crescere”.
Infine, le parole di Montero sulla Primavera: “I ragazzi hanno lavorato molto bene, abbiamo fatto gruppo e siamo molto soddisfatti dell’attitudine con cui hanno lavorato. Adesso inizia il campionato e arriva il bello. Se non sbaglio saremo la squadra più giovane del campionato, abbiamo appena finito una riunione con Scaglia e per noi un obiettivo importante è la qualificazione ai playoff. Dobbiamo fare passo dopo passo. Stiamo lavorando bene e siamo contenti. Che squadra saremo? Una squadra con piedi buoni, perché sono tutti bravi tecnicamente. Dovremo essere una squadra dinamica per le squadre che andremo ad affrontare. Anche intelligenti, per capire quando spingere e quando no. In tutte le partite abbiamo creato tante palle gol, dobbiamo migliorare in fase difensiva. Spero in una squadra dinamica e intelligente. Il Cagliari è una squadra fisica, con tanti 2004 e 2003. Non è una giustificazione, ma a questa età uno o due anni di differenza si sentono. Sono forti in transizione ma noi gli possiamo fare male, dobbiamo essere intelligenti nelle preventive e nelle transizioni”.