Per la Juventus questo è stato un giorno di saluti. Il 30 giugno è l’ultimo step della stagione 2022-23, e Juan Cuadrado ha detto addio ai bianconeri: “Grazie, Panita! 314 volte abbiamo combattuto insieme, vincendo 11 trofei. 26 volte l’abbiamo visto esultare, con il suo ballo inconfondibile. 59 volte è stato lui a regalare la gioia del gol ai compagni. Juan Cuadrado lascia la Juventus.
Sono state otto annate ricche, speciali, indimenticabili. Anno dopo anno, Panita è stato una delle certezze da cui ripartire. In qualsiasi ruolo, con qualsiasi modulo, con qualsiasi numero di maglia sulla schiena. Sono state otto annate piene di gioie, di crescita costante e di lavoro quotidiano. Ma anche di sorrisi, di energia positiva portata nello spogliatoio e nel nostro mondo, di balli, scherzi ed entusiasmo. Così Juan ha conquistato i tifosi, in un modo unico e speciale, diventando un riferimento in campo e fuori. Sono state otto annate di dribbling ubriacanti, giocate che stravolgono le partite e a volte anche le stagioni. Impossibile non pensare al gol nel Derby della Mole del 31 ottobre 2015. Il suo primo in bianconero e quello che avviò la rimonta fino allo scudetto, dopo un inizio difficilissimo. Sono state otto annate di gol. Quello già citato nel derby, primo dei quattro segnati contro il Toro in carriera, ma come non rievocare i gioielli contro Lione e Inter? O la doppietta contro i nerazzurri nella stagione 2020/21? I momenti indimenticabili sono stati tantissimi e ogni tifoso ha un suo ricordo speciale legato alla sua avventura”.
Anche Danilo ha detto la sua in un’intervista ad un evento: “Io a scuola ero veramente bravo, perché ho sempre riconosciuto l’importanza dello studio e poi anche perchè avevo sempre la mia mamma addosso che spingeva a farmi studiare perché ne conosceva l’importanza. Per noi ora è sempre un motivo di orgoglio vedere quelli bravi in campo ma io penso che alla fine sono le caratteristiche umane a fare la differenza. Andare bene a scuola, avere empatia verso i compagni, saper avere pensieri giusti, con educazione, è la cosa principale per diventare una persona di spessore, portandoti a conquistare le cose importanti nella vita. Andrò a casa a riposare un po’, sicuramente passerò a fare una visita ai bambini in accademia per chiacchierare e giocare un po’ con loro. Per loro è un momento importante, ma anche per me: imparo tanto e mi da tanto ossigeno per andare avanti, vedendo nei loro occhi la voglia di andare oltre, come tutti i bambini”.
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