Intervistato a Per Sempre Calcio, Michelangelo Rampulla è ritornato sulla decisione della Juventus di esonerare Thiago Motta. Ecco le sue parole: “Generalmente funziona sempre così, quando la società dice che non ci sono problemi, che continuiamo con quest’allenatore, l’allenatore deve stare sempre sul chi va là. La decisione a livello tecnico ci poteva stare, ma probabilmente si era percepito qualcosa che non andava con il gruppo, quindi credo che sia quella la motivazione per l’esonero di Thiago Motta. Perché se parliamo di livello tecnico e tattico, quando prendi un allenatore nuovo, cambi tanti giocatori in estate e devi dare tempo, non bastano sette o otto mesi per centrare tutti gli obiettivi, devi dare più tempo. Probabilmente è andata come dicevo prima, si è rotto qualcosa nello spogliatoio sicuramente”.
Rampulla: “C’è stata una scarsa empatia emersa con i cattivi risultati”

L’ex bianconero ha proseguito: “Cosa non ha funzionato? Probabilmente c’è qualcosa che non è stato troppo simpatico a qualche giocatore che giocava di meno, quindi credo che sia questo, una scarsa empatia di Thiago Motta però se vengono i risultati uno può anche essere antipaticissimo e tutto funziona. Nessuno si può lamentare perché alla fine lui ha cercato di far giocare quasi tutti e tanti giocatori, forse questo è il problema. Io reputo che una squadra deve essere formata da sette, otto undicesimi di titolari fissi e gli altri che girano, non continuamente cambiare squadra partita dopo partita”. Leggi anche le parole di Rubinho sull’esonero di Thiago Motta <<<