Da Rabiot fino a Depay: cosa manca alla Juve per tornare a vincere?

Da Rabiot fino a Depay: cosa manca alla Juve per tornare a vincere?

Memphis Depay
Manca sempre meno all'inizio della prossima Serie A: cosa manca alla Juve per puntare a vincere lo scudetto?

La stagione 2021/22 è stata un disastro sotto praticamente ogni punto di vista. La Juve nonostante l’arrivo in panchina di Massimiliano Allegri e l’acquisto di Locatelli e Vlahovic non è riuscita a dimostrare tutto il suo valore, terminando il campionato in quarta posizione e senza vincere neanche un trofeo. Ora per i bianconeri l’obiettivo sarà tornare subito a vincere e per farlo la dirigenza ha deciso di puntare sull’esperienza di Pogba e Di Maria e la potenza di Bremer, dovendo però salutare Dybala e De Ligt. Nonostante questo la sconfitta per 4 a 0 contro l’Atletico Madrid ha dimostrato che c’è ancora molto da lavorare. A 4 giorni dall’inizio della Serie A, la Vecchia Signora dovrà rimboccarsi le maniche.

Da una parte la dirigenza è al lavoro per regalare a Massimiliano Allegri gli ultimi acquisti di cui la rosa avrebbe bisogno. Kostic è ormai ad un passo da Torino e per l’attacco si continua a sondare il terreno per Depay. L’olandese è in uscita dal Barcellona e potrebbe essere un buon colpo per i bianconeri. L’altro grande problema è a centrocampo, dove resta da capire il futuro di Arthur e Rabiot. La pista che voleva il brasiliano al Valencia sembra raffreddarsi, mentre il francese è finito nel mirino del Manchester United. Se dovesse veramente partire i bianconeri si fionderebbero su Frattesi. L’alternativa a Arthur è invece Paredes.

Ma acquistare i giocatori giusti è soltanto una piccola parte della soluzione ai problemi della Vecchia Signora. L’altra spetterà a Max, che dovrà riuscire a sistemare il gioco. In questa pre stagione la Juve ha subito troppi gol e ne ha segnati troppi pochi, dimostrando ancora una volta i limiti di questa squadra da un punto di vista realizzativo. No Vlahovic, no party. Per vincere servirà un gioco più offensivo, senza però perdere quell’equilibrio difensivo che ha sempre contraddistinto il calcio dell’allenatore toscano.

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