Secondo l’Equipe, ci sarebbero alcune rivelazioni di Paul Pogba riconducibili all’estorsione e al rapimento avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 marzo del 2022 in un appartamento a Montevrain. Ai giudici il centrocampista francese ha dichiarato che quanto accaduto: “Ha avuto un grande impatto sul mio corpo e sulla mia salute, influenzando il mio recupero dagli infortuni che ho subìto nel corso dell’ultimo anno”.
Il giocatore bianconero è stato chiamato a testimoniare qualche settimana fa (lo scorso 28 marzo) in un’udienza successiva all’arresto di Adama Camara, uno degli accusati per quanto accaduto lo scorso anno. Qualche mese fa -il 15 settembre scorso- un amico di vecchia data (Boubacar Camara) aveva confidato: “Paul Pogba mi ha confessato che voleva sparire, non voleva più giocare a calcio. Aveva paura per la sua famiglia“.
Il francese è stato vittima di minacce ed estorsioni da parte di una banda organizzata, di cui fa parte anche il fratello Mathias. I malviventi avrebbero chiesto un riscatto di 13 milioni, a titolo di “pagamento” per i servizi di protezione resi al giocatore da quando aveva 13 anni. “Sotto la custodia della Polizia, ho raggiunto Paul in hotel poche ore dopo il rapimento – le sue parole riportate dal ‘Le Journal du Dimanche’ – . L’ho trovato seduto sul letto che piangeva. Diceva: ‘Come vuoi che gli dia quella cifra? Non voglio più giocare a calcio‘. Gli ho detto di calmarsi, poi ha chiamato non so chi. Aveva paura per i figli e per la propria famiglia”.