Il processo sulle plusvalenze ha portato la Juve alla pesante penalità di 15 punti in classifica, ma ora tra carte nascoste e ricorsi, i bianconeri sperano di poter ribaltare la situazione. Intervistato da Tuttosport, il professore di Accounting e Principi Contabili Internazionali all’Università Bocconi di Milano e consulente legale bianconero Lorenzo Pozza ha parlato proprio di queste presunte plusvalenze fittizie: “Giudicare una valutazione con il senno di poi è un errore comune da non commettere. Non vi è dubbio che nell’acquisto di un giocatore molto giovane vi è una componente di scommessa rilevante. È un po’ come investire start-up, alcune non sbocciano, ma quelle di successo sono in grado di ripagare anche gli investimenti fallimentari”.
“Non credo che una gestione minimamente competente e responsabile possa pensare di fare i bilanci con plusvalenze fittizie – ha continuato. Infatti, le plusvalenze originate dal solo scambio di calciatori non generano flussi di cassa ma modificano il reddito e il patrimonio solo nel breve termine. Nel medio termine infatti eventuali plusvalenze gonfiate generano maggiori costi e future minusvalenze. L’apparente beneficio di oggi si riflette in un equivalente maleficio domani“.
In ogni caso delle norme potrebbero essere necessarie: “Potrebbero fare chiarezza nel mondo dei bilanci delle società di calcio. Da questo punto di vista lo IASB, per i club quotati, e l’OIC per i club non quotati, ben potrebbero emettere regole chiare per la contabilizzazione delle operazioni di scambio dei giocatori”.