Intervistato da La Gazzetta dello Sport l’ex Juve Miralem Pjanic ha parlato dell’addio di Agnelli: “Negli anni abbiamo mantenuto un ottimo rapporto, stimo molto Andrea. Anche per questo mi hanno fatto un grande effetto le dimissioni. Conosco bene il presidente e il suo legame con il club, con la Juve, con la squadra. Ricorderò sempre con piacere il primo incontro con Andrea, mi disse che avremmo dovuto vincere tutto. Non per caso è il presidente più titolato della Juventus. Sono convinto che resterà vicino alla Juventus“. Uno degli acquisti che più fanno discutere è proprio lo scambio Arthur-Pjanic: “Colsi l’opportunità di trasferirmi al Barcellona una big mondiale che mi aveva già cercato in passato. Dopo 9 anni in Italia tra Roma e Juventus mi sembrava il momento giusto per provare qualcosa di nuovo. Era un’esperienza che volevo vivere”.
Quale delle tante leggende bianconere dovrebbe ora svolgere un ruolo dirigenziale in casa Juve? “Sono tanti gli ex bianconeri che vedrei in società. A partire da Chiellini, con cui ho giocato. E’ un campione. In futuro anche a me piacerebbe tornare, come allenatore o dirigente. Ma sinceramente non ci ho ancora pensato bene, sono concentrato sul campo: vorrei giocare altri tre anni”. Ora tutto è in mano a Allegri: “Vedremo come reagirà la squadra. Allegri dovrà trovare le parole giuste per spiegare la situazione ai giocatori e compattare il gruppo per finire alla grande la stagione. Non sarà facile, però Allegri è un grandissimo allenatore, stimato da tutti i top club. Non esiste la persona giusta per queste situazioni. Esistono quelli che ottengono i risultati e Max è uno di questi. Ce la farà anche stavolta, come sempre“.
Chiosa finale sul campionato: “La Juve è vicina alle prime e a gennaio inizia un altro campionato, con maggiore pressione per tutti. Vedremo chi riuscirà a reggerla meglio… Io sulla Juventus ero ottimista quando la situazione era più delicata. Adesso c’è maggiore fiducia e la squadra ha un suo equilibrio. La lotta scudetto è ancora aperta. Pogba e Chiesa sono giocatori importanti e faranno comodo ma d’ora in poi non si può più sbagliare e i giocatori devono essere pronti”. E a proposito di essere pronti: Vlahovic è alle prese con la pubalgia: “Vlahovic deve lavorare, stare calmo e imparare a convivere con la pressione dei grandi club e le critiche. Le qualità di Dusan non di discutono e mi sembra sia anche molto determinato ed esigente con se stesso: ha tutto per diventare un attaccante di primo livello. Trovare equilibrio a 22 anni non è semplice”.
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