Juve, Piccari: "Segnali di modernità. Chiesa sincero e diretto"

Juve, Piccari: “Segnali di modernità. Chiesa sincero e diretto”

Federico Chiesa
Piccari ha parlato delle prestazioni delle big di A: sulla Juventus, il giornalista ha apprezzato il cambio di gioco e le parole di Chiesa

Marco Piccari, giornalista di Tmw Radio, ha analizzato la prestazioni delle grandi del campionato italiano. Promossa la Juventus, nel gioco e nel nuovo atteggiamento. Ecco cosa ha detto: “La Juve lancia segnali di calcio moderno. Il cuore però in questa prima giornata lo conquista Federico Chiesa non solo per il gol e la prestazione, ma anche e soprattutto per le dichiarazioni rilasciate a fine partita. “Nel primo tempo siamo stati molto intensi e dobbiamo giocare così, andando a prendere alti gli avversari. Il calcio moderno è così”. Sincero e diretto. Una grande verità e realtà quella di Chiesa. Questa Juve può giocare così. Allegri insieme a Magnanelli, come confermato dallo stesso calciatore, stanno lavorando per dare alla squadra una nuova identità tattica al passo con i tempi. Il primo tempo dei bianconeri contro l’Udinese è sembrato l’inizio di una nuova era, o almeno in molti lo speriamo. Con questo gioco, più Chiesa e Vlahovic, la Juve può puntare in alto; cattiva, aggressiva e con idee. Sembra iniziata una nuova alba bianconera e anche senza Lukaku, da qualcuno fortemente sponsorizzato, la Juventus può tornare a far paura per la vittoria finale”.

Piccari sul Napoli e le milanesi

Oltre alla Juventus, molto bene hanno fatto anche Napoli, Inter e Milan: “Il Napoli di Garcia mostra la consapevolezza dei campioni, il Milan rivoluzionato è subito scintillante, l’Inter è una squadra tosta con un toro scatenato. Sarebbe troppo facile dare un cuore a Osimhen e Lautaro dopo le doppiette realizzate all’esordio in questo campionato. Loro sono due bomber veri che fanno la differenza e nessuno lo può negare; contro Frosinone e Monza sono stati letali, una cosa che a loro riesce spesso, quindi li citiamo ma senza un cuore di giornata. Un cuore invece che va dato a Candreva autore di una doppietta alla Roma e la seconda rete è un autentico gioiello. Stop delicato e poi un sonetto balistico che mette paura allo stadio Olimpico. Un gol da vedere e rivedere. Fenomenale”.

Le altre: bene l’Atalanta, passo falso delle romane

Piccari si è poi soffermato sulle prestazioni di Lazio, Roma e Atalanta: “Secondo tempo scadente, abbiamo fatto una fase difensiva ridicola e nonostante i gol sbagliati non meritavamo il vantaggio. Ho visto passività anche dentro la nostra area. Male, male. Non è una sconfitta figlia del calo fisico, vedo superficialità.” Queste le parole di Sarri dopo la sconfitta della sua Lazio contro il Lecce. Senza dubbio un’analisi lucida e giusta, ma questa situazione non può essere attribuita ai soli giocatori, anche il tecnico deve interrogarsi. In tre anni si è vista una crescita di gioco, ma mentalmente questi blackout non sono nuovi. Un allenatore deve dare principi di gioco e qua la mano di Sarri si vede. Ma deve anche far crescere il livello mentale del gruppo e in questo caso ha influito poco o forse niente. Non me ne voglia nessuno, stimo e apprezzo il calcio di Sarri, ma invece di preoccuparsi del calendario sarebbe meglio risolvere questo problema. La ricerca degli alibi non serve a nessuno. Il Jolly in questa giornata lo ha trovato la Roma e il suo nome è Belotti. Finalmente l’attaccante ex Torino è tornato. Dopo un anno buio e senza gol alla prima giornata ne fa due, anzi quasi tre. Volontà, determinazione e tanto impegno anche senza energie, questa è stata la sua prestazione. 90′ dove l’attaccante della Roma ha dato tutto. Encomiabile. La Roma sta cercando un attaccante, ma se fosse arrivato prima della partita forse Belotti non avrebbe giocato. Oppure, sarebbe uscito prima. Alla fine meglio così. Il gallo è tornato a cantare.
Un pensiero lo merita anche il belga De Ketalaere che con l’Atalanta trova il suo primo gol italiano. Dopo un anno anonimo con il Milan, alla prima con la Dea colpisce. Vuoi vedere che Gasperini sveglia il principino…”