Perdere per infortunio il proprio portiere titolare può essere un grandissimo problema per la maggior parte delle squadre. Chiedere all’Inter, che nella passata stagione senza Handanovic perse alcune tra le più importanti partite della stagione, compreso il famoso recupero contro il Bologna. La Juve in questo inizio di stagione non ha potuto contare su Szczesny, fermato da alcuni problemi fisici, ma per fortuna può contare su un secondo portiere di altissimo livello come Mattia Perin.
Anche contro la Fiorentina il portiere italiano è stato il migliore in campo, confermandosi una sicurezza tra i pali bianconeri. Per lui due due momenti chiave nella partita: prima il rigore parato a Jovic sul finire del primo tempo, poi la grande parata sul tiro da fuori di Amrabat nella seconda frazione di gioco. Nell’intervallo intervistato da Dazn, Perin ha detto: “L’ho toccata, ho sentito che toccava il palo, poi ha percorso tutta la riga. Mi aspettavo un rigore a mezza altezza, è stato molto bravo a calciarmelo baso, ma dai, è andata bene”.
La Gazzetta dello Sport questa mattina lo ha premiato con il premio di migliore in campo, da 7 pieno in pagella. La Rosea ha aggiunto: “Diffidare sempre quando, in una partita già non esaltante, il migliore è il portiere. Perin è decisivo. Spinge il rigore sul palo, para Amrabat, ormai è un titolare alla pari. Presto arriverà anche Mancini”. In effetti quando il migliore in campo è il portiere c’è spesso qualcosa che non va. La manovra bianconera nonostante l’arrivo di Paredes continua ad essere lenta e macchinosa, incapace di supportare l’attacco. Milik, esclusa l’azione del gol, è stato lasciato troppo solo in mezzo l’area di rigore avversaria, costretto a lottare senza supporto contro tutta la difesa viola. Martedì la Juve affronterà in Champions League il PSG: servirà molto, molto di più.