Il poker sarebbe roboante perché chiama in causa Paul Pogba che sta cercando lumi. Cosa ne sarà del Manchester United con l’avvento del traghettatore o presunto tale Rangnick al posto di Solskjaer? Le ultime settimane di Pogba sono state misteriose: dopo una partita ha aggiunto che resterebbe volentieri, ma se non firma il contratto sono parole di circostanza solo per non urtare la suscettibilità del suo attuale club. Certo, Pogba è una pratica più complicata, semplicemente perché partiamo da una base superiore ai 15 milioni a stagione – il suo ingaggio attuale – che vorrà come minimo mantenere prima di mettere il nuovo autografo. E quindi il gioco al rialzo sarà inevitabilmente all’ordine del giorno. Il dato che stupisce è che quasi tutte le nostre big hanno diversi esuberi o qualche problema (rinnovi in ritardo), situazioni delicate.
Prendiamo la Juve: nessuno lo ammetterà, tuttavia oggi l’unico intoccabile è Locatelli, non fosse altro perché è arrivato nell’ultima sessione di mercato. Il quasi intoccabile, e sottolineiamo quasi, sarebbe McKennie che Allegri stima in attesa di trovargli una collocazione tattica definitiva che gli permetta di esprimere al meglio le sue qualità. E gli altri? Facciamo un esempio: se arrivasse un’offerta congrua per i vari Arthur, Bentancur, Rabiot e Ramsey, verrebbe presa seriamente in considerazione. Sarebbe il modo migliore per impostare le operazioni in entrata: i 70-80 milioni programmati per le prossime sessioni sono al netto di eventuali cessioni che aumenterebbero il tesoretto da investire. E tenendo comunque conto che il francese e il gallese viaggiano alla media di 7 milioni di ingaggio, una cifra spropositata in rapporto al rendimento“.