Definire come difficile la stagione della Juve probabilmente non riesce a rendere a pieno l’idea di quanto successo. I bianconeri si sono ritrovati incastrati in una serie senza fine di accuse, aule di tribunali, processi e problemi burocratici. Prima le dimissioni del Cda, poi il processo plusvalenze con la conseguente penalizzazioni di 15 punti, poi diventati 10. Infine il processo sulle manovre stipendi e il patteggiamento della Vecchia Signora che ha portato a una multa da più di 700mila euro. È stata una stagione lunga, ma per fortuna il peggio sembra ormai alle spalle. Ora non resterà che capire cosa farà la UEFA.
La giustizia sportiva italiana tra un problema e l’altro alla fine è riuscita ad esprimersi. Niente più processi: la Juve ha messo fine a tutte le cause. Il massimo organo sportivo europeo ha però la capacità di decidere in maniera autonoma e potrebbe muovere nuove accuse e penalità. Le strade percorribili sono fondamentalmente tre. La prima e più probabile è quella di un’ulteriore multa per la violazione del settlement agreement. Un’opzione che non farebbe molto male alla società bianconera, già pronta a pagare.
A preoccupare la Juve è invece la possibilità che la UEFA esclusa la Juve dalle prossime coppe europee. Per i bianconeri vorrebbe dire rinunciare agli introiti di Europa o Conference League, un danno economico notevole oltre che d’immagine. Più difficile invece che la Juve possa partecipare alla prossima stagione di coppe europee e venire esclusa per quella successiva, ipotesi ancor peggiore. La terza opzione è invece una via di mezzo: la UEFA potrebbe infatti permettere ai bianconeri di partecipare, ma negare loro gli introiti. Per il momento niente di definitivo, ma la Juve aspetta e ha un asso nella manica: Gravina. Il presidente della FIGC, con cui la Vecchia Signora ha recentemente chiuso il patteggiamento, è infatti il vice presidente della UEFA. Possibile che lui possa mediare tra la società e il presidente Ceferin. Staremo a vedere.