Nel suo editoriale su calciomercato.com, Giancarlo Padovan ha espresso il suo punto di vista sulla decisione della Cassazione di spostare l’inchiesta Prisma. Il processo, d’interesse per la Juventus, non verrà più tenuto a Torino bensì a Roma. Padovan ha esordito dicendo: “La decisione della Cassazione di trasferire da Torino a Roma l’inchiesta Prisma, relativa ai conti della Juventus, era una notizia attesa. Se vogliamo, non propriamente clamorosa. Infatti non stabilisce nulla nel merito della questione giudiziaria, ma esplicita che sul caso non avrebbe né potuto, né dovuto indagare la Procura di Torino. La difesa della Juventus, dunque, registra un punto a favore perché la richiesta di spostamento è stata accolta. Gli avvocati avevano chiesto che ad occuparsene fosse la Procura di Milano, sede della Borsa. Invece la competenza è stata affidata alla Procura di Roma, dove ci sono i service che veicolano le comunicazioni borsistiche”.
Padovan: “Stillicidio mediatico per la Juventus”
Il giornalista ha spiegato come la Procura di Torino non sarebbe stata in grado di gestire l’inchiesta Prisma che coinvolge la Juventus. Ecco le sue parole: “Torino non era competente. Nel frattempo, però, la Juventus ha subito uno stillicidio mediatico gravissimo. Indiscrezioni pilotate ad arte e di atti che, anziché rimanere secretati, sono diventati pubblici. Non credo che si debba dichiararsi juventini per rilevare quanto questa vicenda sia inaccettabile e abbia provocato guasti irrimediabili. Ma se si affronta un’inchiesta come fosse già un processo non si rende un servizio né alla giustizia, né alla verità. Eppure, magari passati sotto silenzio, sono già tre gli elementi che hanno messo la Procura di Torino in fuorigioco. La rinuncia del pm Ciro Santoriello, un autentico oppositore della Juve; l’archiviazione della Procura di Bologna del caso Orsolini, lo spostamento a Roma, deciso dalla Cassazione, dell’inchiesta Prisma”.